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Solita sceneggiata delle sinistre che urlano alla dittatura: Conte e Schlein con l’elmetto. La riforma brucia…

Giustizia è fatta

Solita sceneggiata delle sinistre che urlano alla dittatura: Conte e Schlein con l’elmetto. La riforma brucia…

Politica - di Stefania Campitelli - 30 Ottobre 2025 alle 15:07

C’era da aspettarselo visti i toni della vigilia. Come da copione è scattata nell’Aula del Senato la   sceneggiata delle opposizioni contro la riforma della giustizia, vista come la peste, che ha ottenuto il via libera definitivo (112 voti favorevoli59 contrari e 9 astensioni). Ultimo passaggio parlamentare prima del referendum confermativo.  I senatori del Pd, del M5s e di Avs hanno inscenato la protesta sventolando cartelli con la scrittaNo ai pieni poteri“. Fuori dall’Aula tra i più scatenati Giuseppe Conte che preferisce spostare l’attenzione altrove e denunciare una fantomatica dittatura. “Non soffrono l’indipendenza della magistratura e dei controllori – tuona l’ex avvocato del popolo – ma non soffrono neppure l’opposizione politica”. E giù con la narrazione dello scandalo dell’estromissione dalla commissione antimafia di Roberto Scarpinato e Cafiero DDe Rao con un colpo di maggioranza. Poi la minaccia barricadera: “Vogliono pieni poteri e li contrasteremo in ogni luogo e in ogni piazza”.

Sceneggiata in aula delle sinistre: vogliono pieni poteri

Anche Elly Schlein indossa l’elmetto. “Lo ha chiarito la presidente Meloni, con le sue dichiarazioni sul Ponte di Messina, questa riforma serve ad avere le mani libere e porsi al di sopra della Costituzione”. La segretaria dem spara a zero ripercorrendo il consueto decalogo di slogan “copia e incolla”. “Non è un modello quello della democrazia illiberale di Orban per un Paese come il nostro”. Non è da meno la coppia Bonelli-Fratoianni, che non siede al Senato, ma per sparare contro l’esecutivo non sono secondi a nessuno. “La separazione delle carriere non risponde a nessuno dei problemi che affliggono la giustizia in Italia. Il suo unico obiettivo – accusano i due leader di Alleanza Verdi e Sinistra – è quello di minare e indebolire l’indipendenza e l’autonomia della magistratura per sottoporla al controllo politico del governo. Di fronte a questa svolta autoritaria abbiamo il dovere di mobilitarci nella società”.

Il grillino Scarpinato dà fuoco alle polveri contro Forza Italia

La ferita brucia, la separazione delle carriere, che chiude un percorso iniziato nel lontano 1989, e il sorteggio dei magistrati che taglia le ali al correntismo militante non va giù alle sinistre che gridano all’attentato costituzionale. Il grillino Roberto Scarpinato dà il meglio di sé infuocando l’Aula e sfidando i parlamentari di Forza Italia. “Ci sono italiani anche di destra che non se la bevono che Berlusconi, Dell’Utri, Cosentino, D’Alì, Formigoni sono stati vittime di persecuzione dei magistrati”. E ancora: “La presidente Meloni ha dichiarato che il governo fa la riforma della giustizia per mettere fine alle storture. A chiarire le storture ci ha pensato Gasparri, che ha dichiarato che questa è ‘una riforma epocale che cancella le stagioni oscure dell’uso politiche della giustizia”. Pronta la reazione del capogruppo di Forza Italia che urla: “Lo confermo” mentre dai banchi forzisti si leva un “bu bu” all’indirizzo dei pentastellati.

Malan al grillino: tre governi sono caduti per inchieste finite nel nulla

A mettere in riga Scarpinato anche Lucio Malan, presidente dei senatori FdI, ricordando la storia di tre governi repubblicani caduti per nulla. “Due governi Berlusconi sono caduti per questo, come anche un governo Prodi è caduto per una inchiesta giudiziaria finita nel nulla. Scarpinato doveva dire anche dei processi in cui si è arrivati all’assoluzione…”.

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di Stefania Campitelli - 30 Ottobre 2025