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Scienza, non solo fede. Dal coma alle visioni dell’Aldilà: i testimoni della pre-morte in un convegno a Roma

Oltre 40mila casi in Italia

Scienza, non solo fede. Dal coma alle visioni dell’Aldilà: i testimoni della pre-morte in un convegno a Roma

Cronaca - di Monica Pucci - 10 Ottobre 2025 alle 13:17

Il 18 ottobre si terrà a Roma il convegno “Le esperienze di pre-morte tra scienza, coscienza e spiritualità”, accreditato dal ministero della Salute. L’incontro approfondirà un fenomeno che si stima abbia coinvolto circa 40mila persone in Italia negli ultimi dieci anni. Saranno presentati dati scientifici, ricerche e testimonianze di chi è sopravvissuto dopo un arresto cardiaco o il comarresto cardiaco, il coma o un trauma grave. Uno ‘spazio ignoto’ definito esperienza di pre-morte (Nde – Near death experience): profonde esperienze raccontate da persone che si sono trovate vicine alla morte, perché clinicamente lo erano, ma sono poi sopravvissute. Il famoso ‘tunnel’ con in fondo una luce che viene descritto da chi è stato a un passo da perdere la vita. Perché l’Nde ha come caratteristica l’esperienza extracorporea (Obe), in cui chi la vive ha la sensazione di aver lasciato il proprio corpo, ma vede o sente cose che non poteva percepire. “Sorprendentemente alcune di queste esperienze includono percezioni veridiche, ovvero osservazioni accurate di eventi fisici che non avrebbero potuto essere percepiti nello stato d’incoscienza e che vengono successivamente confermate da terze persone”, spiega all’Adnkronos Salute Francesco Sepioni, medico di emergenza dell’Asl 1 Umbria, che ha promosso come direttore scientifico il convegno ‘Le esperienze di pre-morte tra scienza, coscienza e spiritualità’, supportato dalla società scientifica Simedet (Società di medicina diagnostica e terapeutica). L’evento è il primo in Europa ed è accreditato dal ministero della Salute, si svolgerà il 18 ottobre a Roma ed è stato presentato oggi.

Le esperienze pre-morte in un convegno a Roma

“Un arresto cardiaco su 5 ha esperienze di pre-morte – riporta Sepioni – Nel convegno abbiamo messo insieme scienziati che presenteranno dati aggiornati e ricerche, ma anche relatori che approfondiranno le implicazioni spirituali e filosofiche delle esperienze pre-morte. Spesso c’è ignoranza su questo fenomeno e vogliamo quindi portare dati scientifici, esperienze dirette e sollevare interrogativi significativi sia per la neuroscienze che per la psicologia. Vogliamo formare i medici sull’Nde perché i ‘ritornati’ dall’esperienza possano essere supportati dagli operatori. In Usa ci sono stati progetti e lo studio dei casi è molto avanti”.

Davide De Alexandris, presidente di Nders (Associazione Near death experiences), ha raccontato la sua esperienza. “Ho fatto un ‘bel viaggio’ quando avevo 5 anni, mi hanno ripreso per i capelli. Ma solo dopo 25 anni dall’evento ho iniziato a capire quello che era accaduto un esperienza di pre-morte – ha ricordato – Con chi parli di questa esperienza? Vieni preso per matto. Il personale sanitario non è preparato ad affrontare questi casi. Quando io dico di aver visto un prato di un colore verde che non può esistere sulla terra, cosa mi può rispondere un medico? L’associazione nasce per aiutare, per ascoltare, ma anche per uno spazio di confronto tra medici, psicologici, teologi. L’esperienza di pre-morte pediatrica lascia, in 1 caso su 3, delle cicatrici importati anche con depressione e ansia”.

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