
La faida del dragone
Prato, condannato a sette anni e sei mesi un ex soldato cinese per il tentato omicidio di un imprenditore connazionale
Il tribunale di Prato ha condannato a sette anni e sei mesi di reclusione Nengyin Fang, per il suo ruolo di sesto esecutore materiale nel tentato omicidio dell’imprenditore cinese Chang Meng Zhang. L’uomo d’affari era stato assalito brutalmente il 6 luglio 2024 nel locale “Number One” di via Scarlatti. Peraltro, Fang ha prestato servizio nell’esercito della Repubblica popolare cinese. Ma le notizie sul caso non finiscono qui: la sentenza, annunciata dalla procura, ha confermato la pena inflitta agli altri cinque membri del commando, tutti appartenenti a una formazione mista fujianese e dello Zhejiang.
Gli imputati erano arrivati dalla Cina per proteggere con la violenza gli interessi un gruppo monopolista nel settore delle grucce. Quanto a Zhang, vittima dell’aggressione e noto per il suo coinvolgimento nel mercato delle grucce, era già stato condannato per l’omicidio volontario di Zhijian Su, avvenuto a San Giuseppe Vesuviano nel 2006. La vittima era il referente dell’impresa Eurotrans/Oulian.
Ex soldato cinese condannato a sette anni e sei mesi
L’attacco del 2024 ai danni di Chang Meng Zhang è stata contrassegnata da particolari feroci: la vittima è stata colpita ripetutamente con una bottiglia, pugni, calci e numerose coltellate all’addome, che ne hanno causato l’eviscerazione. Nonostante le ferite gravi, l’imprenditore cinese è sopravvissuto e ha scelto di collaborare attivamente con la giustizia, consentendo di identificare il ruolo di Fang, nato in Cina il 29 marzo 1989. Grazie a questa cooperazione, è stato possibile ricomporre le dinamiche dell’agguato e attribuire le responsabilità penali agli esecutori. Infine, secondo la procura, la sua testimonianza ha consentito di “acquisire preziosi elementi” sull’organizzazione e sui moventi economici che si celavano dietro l’aggressione.