
La visita al Quirinale
Papa Leone XIV ringrazia l’Italia e rovescia la retorica della sinistra: “Grazie per quanto fate per i migranti”
Il valore della tradizione contro i "modelli fluidi"; un grazie per quanto fatto per i bambini di Gaza. Difesa della famiglia e della vita: le parole del Pontefice durante il colloquio con il presidente Mattarella
È terminata la visita di stato di Papa Leone XIV al Quirinale. Parole intense sulla pace in Medio Oriente, sulla famiglia, sulle migrazioni e sul ruolo dell’Italia che il Pontefice ha ringraziato sotto vari punti di vista: «Esprimo gratitudine per l’assistenza che questo Paese offre con grande generosità ai migranti, che sempre più bussano alle sue porte. Come pure il suo impegno nella lotta contro il traffico di esseri umani. Si tratta di sfide complesse dei nostri tempi, di fronte alle quali l’Italia non si è mai tirata indietro», ha afferma Leone XIV nel discorso al Quirinale. Parole che saranno maldigerite dalle sinistre.
Leone XIV: “Grazie all’Italia per i bambini di Gaza”
Gratitudine anche per quanto il nostro governo ha fatto per tutto il periodo della devastante guerra in Medio Oriente. «Esprimo il mio apprezzamento per l’impegno del governo italiano in favore di tante situazioni di disagio legate alla guerra e alla miseria: in particolare nei confronti dei bambini di Gaza, anche in collaborazione con l’ospedale Bambino Gesù. Si tratta di contributi forti ed efficaci per la costruzione di una convivenza dignitosa, pacifica e prospera per tutti i membri della famiglia umana», ha affermato il Pontefice. Il Papa, attraverso l’Elemosineria apostolica, ha inviato a Gaza 5mila antibiotici destinati ai bambini, tra le vittime più colpite dai due anni di conflitto. Un gesto possibile grazie all’apertura dei valichi attraverso i quali portare gli aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza.
“Grazie per l’assistenza ai migranti”
Il Papa: conservate le tradizioni contro modelli fluidi
«C’è una certa tendenza, in questi tempi – ha detto- a non apprezzare abbastanza, a vari livelli, modelli e valori maturati nei secoli che segnano la nostra identità culturale; addirittura a volte pretendendo di cancellarne la rilevanza storica e umana. Non disprezziamo ciò che i nostri padri hanno vissuto e ciò che ci hanno trasmesso, anche a costo di grandi sacrifici». Il monito di Papa Leone XIV riecheggia al Quirinale. «Non lasciamoci affascinare da modelli massificanti e fluidi – ha detto ancora il Pontefice nella sua prima visita al Colle – che promuovono solo una parvenza di libertà; per rendere poi invece le persone dipendenti da forme di controllo come le mode del momento, le strategie di commercio o altro. Avere a cuore la memoria di chi ci ha preceduto; far tesoro delle tradizioni che ci hanno portato ad essere ciò che siamo è importante per guardare al presente e al futuro con consapevolezza, serenità, responsabilità e senso di prospettiva».
Il Papa auspica che l’Italia possa prendere misure per fare fronte al calo delle nascite. Un tema, come sappiamo, che sta molto a cuore al nostro governo: «Negli ultimi decenni assistiamo in Europa, come sappiamo, al fenomeno di un notevole calo della natalità. Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti». E poi un richiamo al valore delle parole, formale e sostanziale: «Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna, sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano naturalmente sentimenti di amore, rispetto e dedizione. Facciamo tutto il possibile per dare fiducia alle famiglie, soprattutto alle giovani famiglie, perché possano guardare serenamente al futuro e crescere in armonia».
Il Papa: rispettare la vita dal concepimento alla morte
Il Papa, nel discorso al Quirinale, ha sottolinea «la fondamentale importanza, ad ogni livello, del rispetto e della tutela della vita, in tutte le sue fasi, dal concepimento all’età avanzata, fino al momento della morte. Auspico che continui a crescere questa sensibilità – spiega il Pontefice -, anche per ciò che riguarda l’accessibilità delle cure mediche e dei medicinali, secondo le necessità di ciascuno». Parole che faranno venire un coccolone alla sinistra.