
Obnubilati dall'ideologia
“Papa, fascista di merda”, Meloni: “Indegno, oltraggiata la memoria di un costruttore di pace”
Un atto indegno. Così la premier Giorgia Meloni definisce l’oltraggio alla statua di Papa Giovanni II, in piazza dei Cinquecento, a Roma, a firma dei manifestanti pro Pal in marcia, pronti a mettere a ferro e fuoco mezza Italia.
Meloni: oltraggiata la memoria di un uomo costruttore di pace
“A Roma hanno imbrattato la statua dedicata a San Giovanni Paolo II scrivendo ‘fascista di merda’ e disegnando una falce e martello. Dicono di scendere in piazza per la pace, ma poi oltraggiano la memoria di un uomo che della pace è stato un vero difensore e costruttore”. È la dichiarazione della presidente del Consiglio diffusa da Palazzo Chigi alla notizia dell’oltraggio. “Un atto indegno – conclude – commesso da persone obnubilate dall’ideologia, che dimostrano totale ignoranza per la storia e i suoi protagonisti”.
Tajani: Basta odio! Basta cattivi maestri!
Non è meno duro il giudizio di Antonio Tajani. “Non ci sono parole per condannare la profanazione della statua di San Giovanni Paolo II alla stazione Termini di Roma da parte di estremisti di sinistra in occasione dello sciopero e della manifestazione di questi giorni. Basta odio! Basta cattivi maestri!”. Così su X il ministro degli Esteri.
Minacce di morte, bastoni e violenze
La misura è colma. Dopo le minacce di morte a Meloni, Salvini e Tajani (“farete la fine di Mussolini”), i manichini bruciati di ministri e leader della maggioranza, il mirino degli attivisti filo Hamas si sposta sul pontefice polacco. A trovare la statua di Wojtyla oltraggiata con la “scritta fascista di merda” sono stati i carabinieri della Stazione Macao di Roma. Gli stessi Carabinieri hanno attivato le procedure per la rimozione delle scritte e il ripristino dello stato dei luoghi.
“Cacciamo il governo complice del genocidio”
Anche oggi si preannuncia un sabato nero di odio e disagi per i cittadini. Dietro lo striscione “Fronte Gioventù comunista” spuntano le foto di Meloni, Tajani e Salvini “complici del genocidio”. Emblematico lo striscione: “Cacciamo il governo complice del genocidio” con l’immancabile maxi bandiera palestinese. Dietro di loro il blocco degli ultrà di Usb. Alcuni manifestanti sono stati intercettati dalla polizia con mazze di legno, caschi e maschere antigas.