Riforma storica
Nordio: “Vittoria dedicata alla democrazia, apertissimo a un confronto tv con l’Anm. Referendum tra marzo e aprile”
E’ la sua giornata. Abbracci, pacche sulle spalle, strette di mano e anche qualche selfie. Carlo Nordio star, in aula al Senato. Dopo il via libera di palazzo Madama alla riforma costituzionale della giustizia, i senatori di maggioranza hanno fatto capannello intorno al ministro per complimentarsi. Nordio è stato accompagnato fino all’uscita dall’aula con abbracci e selfie dei senatori di maggioranza.
Nordio: “La riforma ci allinea con le democrazie occidentali”
”E’ una riforma che ci allinea con tutte le democrazie occidentali e liberali: dove la funzione del pm cioè del pubblico accusatore è separata da quella del giudice. Quello che è più importante è che il Consiglio superiore della magistratura viene sdoppiato perché nella sua situazione attuale i pm danno i voti e quindi giudicano l’operato dei giudici che dovrebbero essere terzi e imparziali: e questo è assolutamente incompatibile sia con la razionalità sia con i principi del processo accusatorio”. Così il ministro della Giustizia intervenendo a ‘SkyTg24’ dopo il voto che segna un passaggio storico per il governo.
Nordio: “Referendum tra marzo e aprile”
“Sono apertissimo al confronto” con l’Anm, risponde a domanda precisa Nordio. ”Ovviamente one to one per evitare che finisca in confusione” ma ”anche con chiunque voglia interloquire”. Queste le parole del ministro che ha risposto così sull’ipotesi di partecipare a un confronto in tv con rappresentanti dell’Anm. Ora tutta l’attenzione del governo è puntata sul referendum. ”Ci sono degli step disciplinati dalla legge. Noi chiederemo subito come maggioranza il referendum proprio perché sappiamo che è una materia così delicata che va sottoposta al giudizio popolare. Al quale noi ovviamente ubbidiremo. Questo dimostra che non è né un attentato alla Costituzione né tantomeno un attentato dalla democrazia. Credo che tra marzo e aprile arriveremo al referendum”.
“Spero su referendum con una divulgazione pacata e senza slogan'”
“E’ una vittoria dedicata alla democrazia e a un’idea liberale della giustizia. Ma è soprattutto dedicata alla coerenza. Perché, una volta introdotto il processo accusatorio voluto da Giuliano Vassalli, come lui stesso aveva detto, era inevitabile una riforma del genere”. Il guardasigilli ha poi aggiunto di auspicare “che non vi sia uno scontro tra governo e magistratura, tra politica e magistratura: la politica segue delle regole, la giustizia no: la giustizia è lacrime e sangue dei cittadini. E questo non può essere strumentalizzato”. Poi una promessa e un auspicio. Sul referendum il compito nostro e dei giornalisti ”sarà di una divulgazione pacata, razionale, giuridica, su quello che è il significato di questa riforma. Senza cedere agli slogan che ho sentito con raccapriccio in Parlamento: come se la riforma fosse punitiva nei confronti della magistratura, un attentato alla Costituzione o la riesumazione del progetto di Gelli”.