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Tre momenti delle manifestazioni di collettivi e pro-Pal a Livorno, Bologna e Torino

Quei bravi ragazzi...

L’odio di pro-Pal e collettivi di nuovo in piazza: a Livorno assalto contro Lega e FI. Guerriglia anche a Bologna

Le manifestazioni non autorizzate in nome di Hamas e della "resistenza palestinese" hanno tenuto in ostaggio anche Torino. In Toscana gli episodi più gravi, con lancio di uova, sassi e bombe carta contro Salvini e i ministri leghisti impegnati in un evento elettorale. Meloni: «Serve responsabilità, c'è stata una sottovalutazione da parte di chi ha pensato di fomentare la piazza»

Politica - di Federica Parbuoni - 8 Ottobre 2025 alle 09:14

È stata un’altra serata di scontri e passione per i cittadini quella di ieri in diverse città italiane. Incuranti dei divieti e della commozione globale per il ricordo del 7 ottobre, i collettivi pro-Pal sono scesi in piazza al consueto grido di «blocchiamo tutto». Gli episodi più gravi si sono verificati a Livorno e Bologna, ma anche Torino non è stata esentate da problemi.

A Livorno assalto a Salvini e ai ministri della Lega

A Livorno a scatenare le violenze dei collettivi pro-Pal è stata la visita del vicepremier Matteo Salvini, in città per un evento elettorale della Lega. Circa 200 manifestanti ha costretto le autorità a blindare l’area attorno ai Bagni Pancaldi e hanno dato vita a lanci di uova, pomodori, bottigliette e fumogeni contro le forze dell’ordine. Tra le sigle che hanno aderito alla manifestazioni, Usb, Caserma Occupata, Azione Livorno Antifascista, Scuola di Carta e Potere al Popolo. Esposti striscioni e bandiere della Palestina, con slogan contro il governo e contro Israele. “Basta complicità con lo Stato genocida di Israele” e “Le leggi livornine non valgono per i sionisti”, si leggeva su alcuni cartelli.

Lancio di uova e sassi e calci alle macchine: i metodi di quelli che invocano la pace…

Il clima si è ulteriormente surriscaldato con l’arrivo dei ministri: oltre a Salvini, presenti anche Giuseppe Valditara , Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli e Alessandra Locatelli. Secondo quanto riferito dallo stesso Salvini, «alcuni ministri sono stati bloccati o aggrediti: Valditara ha ricevuto calci alla macchina, altri sono fermi da tempo e i cittadini non riescono nemmeno ad avvicinarsi. Scene vergognose». A preoccupare le forze dell’ordine è stata anche la presenza di un gruppo di una ventina di persone vestite di nero, alcune armate di mazze. In strada sono stati esplosi petardi e accesi fumogeni, mentre il presidio si spostava anche verso la Terrazza Mascagni. Ci sono stati due fermi, «pochi», ha commentato Salvini.

Il vicepremier: «La sinistra sta scherzando col fuoco»

«La sinistra sta scherzando con il fuoco, Landini rischia di risvegliare un mostro, rischia di istigare alla violenza, quando parla di rivolta sociale», ha detto il viceministro, sottolineando che «dobbiamo fermarci un attimo , abbiamo vinto nelle Marche e in Calabria, ma il tutto viene dopo il periodo buio in cui ci stanno infilando». «C’è odio rosso, prendono a sassate i poliziotti», ha aggiunto.

Assalto anche al convegno di Forza Italia

Contestazioni violente in città si sono registrate anche al convegno di Forza Italia all’Hotel Palazzo. «Solidarietà a tutte le persone che sono entrate nella sala nonostante le minacce, le urla, e pure qualche bomba carta… veramente siamo a livelli incredibili», ha commentato Antonio Tajani intervenuto in videocollegamento. «È un attacco alla libertà di riunione e alla libertà politica. Non ci faremo intimidire: continueremo a parlare e a difendere la libertà di espressione in tutta Italia», ha aggiunto il vicepremier.

Meloni: «Sottovalutazione da parte di chi ha pensato di fomentare le piazze»

Sul caso è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta: «Temo che sia un clima che può peggiorare se non richiamiamo tutti al senso di responsabilità e lo dico da persona che sta a stare nella dimensione del conflitto della politica, però qui stiamo cominciando a sperimentare qualcosa di un po’ diverso e penso che si stia sottovalutando anche da parte di chi ha pensato di fomentare la piazza. Attenzione, che poi le cose sfuggono di mano».

A Bologna guerriglia contro la polizia

A Bologna la manifestazione non autorizzata promossa dai Giovani Palestinesi e supportata da Potere al Popolo e dai collettivi Cambiare Rotta e Osa, in omaggio a Hamas e alla “resistenza palestinese”, è sfociata in guerriglia per il tentativo di forzare il blocco delle forze dell’ordine e dare vita a un corteo, rigettando la possibilità di svolgere la manifestazione in forma statica in piazza Maggiore.

I manifestanti hanno poi trovato un varco per raggiungere via Rizzoli da dove hanno provato a mettersi in marcia in corteo in direzione delle Due Torri. Le forze dell’ordine si sono spostate e sono intervenute per respingere il tentativo con idranti e cariche. Il corteo è stato respinto fino a piazza del Nettuno. Successivamente, durante il tragitto, hanno lanciato a più riprese oggetti, tra cui bottiglie di vetro, contro le forze dell’ordine. Dopo questi ultimi episodi i manifestanti si sono divisi e si sono dispersi. Secondo quanto riferito, ci sono stati diversi fermi.

Bignami: «Gli scontri sono il triste epilogo di un atteggiamento accondiscendente della sinistra»

«Questi incidenti sono purtroppo il triste epilogo di un atteggiamento accondiscendente e troppo benevolo della sinistra bolognese verso questi estremisti», ha commentato il deputato bolognese di FdI e capogruppo alla Camera, Galeazzo Bignami, parlando di episodio «gravissimo». «Oltre ad esprimere solidarietà alle forze dell’ordine, mi auguro che la magistratura – ha aggiunto Bignami – intervenga per condannare con fermezza e in maniera esemplare chi si è reso protagonista di questi episodi di violenza».

A Torino niente scontri, ma i cittadini pagano lo stesso il conto

A Torino, infine, dove pure la manifestazione di collettivi, Potere al Popolo e Rifondazione comunista non era autorizzata, ci sono stati alcuni momenti di tensione, ma sono stati evitati gli scontri, ma non i disagi per i cittadini: per motivi di ordine pubblico sono state chiusi in via precauzionale gli accessi principali delle stazioni ferroviarie di Torino Porta Nuova e Torino Porta Susa, dove sono rimasti aperti solo varchi laterali per l’uscita e l’ingresso dei viaggiatori.

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di Federica Parbuoni - 8 Ottobre 2025