
I dati
L’abuso da smartphone provoca danni cerebrali ai bambini, Valditara: “Bene il divieto in classe”
Il 27% arriva a esserne dipendente e viene regolarmente bocciato .Il ministro contro la demonizzazione: "Usiamolo nei modi giusti"
“L’ abuso del cellulare crea danni celebrali, la sostanza bianca, è stato dimostrato dagli studi, è minore in chi ne è dipendente. Il nostro cervello è plastico ma non elastico e anche recuperarli, una volta che il danno è fatto, è molto difficile. Lo smartphone crea un piacere, un ritiro psichico e crea un’altra realtà. Parte del libro è dedicata poi al problema della pornografia. I ragazzi guardando la pornografia sul telefono saltano il periodo di attesa, trepidazione, affetto, innamoramento che deve caratterizzare questa età“. A dirlo, nel corso della presentazione del suo nuovo volume ‘No Smartphone’, è stato il professor Franco De Masi stasera a Roma. Presente anche il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara.
“Tanti i ragazzi diventato dipendenti dal telefono”
“Ho scritto questo libro perché come psicoanalista- ha aggiunto De Masi- da moltissimi anni vedo pazienti che vengono con i genitori a farsi curare per la dipendenza da strumenti digitali. Ci sono ragazzi che hanno abbandonato la scuola per motivi che possono sembrare futili e che arrivano a rifugiarsi solo ed esclusivamente negli smartphone. Questi ragazzi rischiano di passare anni lontani dalla socialità in quanto non hanno più le capacità di relazionarsi in modo diretto con gli altri. Tanti anni fa tutti pensavamo che lo smartphone fosse uno strumento meraviglioso, poi ci siamo accorti dei rischi che comporta per i nostri bambini e ragazzi”.
Ammaniti: “Vietarli prima dei 12 anni”
Massimo Ammaniti, docente di psicologia, ha detto che, “Il problema è grave, bisogna ricominciare a lavorare con i genitori reintroducendo la relazione, è arrivato il momento di sensibilizzare i genitori sui principi dell’educazione fin dai primi anni di vita e non andrebbe mai dato prima dei 12 anni, in Australia viene vietato l’uso prima dei 16 anni e va tolto il telefono la sera, perché il telefono i ragazzi chattano fino a piena notte e il ritmo di apprendimento la mattina è bassissimo. Che tipo di giovani vogliamo?”.
Valditara: “Abbiamo scelto la strada giusta”
Il Ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, ha sottolineato l’importanza del divieto degli smartphone in classe: “Sono stato in diverse scuole in queste settimane, mi hanno fatto vedere anche concretamente come hanno risolto il problema di dove custodire i cellulari durante ore di lezione; gli studenti hanno collaborato in modo molto maturo, molto responsabile. Non mi hanno testimoniato significative problematiche. Anche un po’ di disintossicazione dal cellulare fa bene”. “Le dipendenze portano alla bocciatura nel 27 % dei casi. Noi non lo criminalizziamo ma va conciliato con carta e penna”.