
Un «film surreale»
La scuola da 0 a 6 anni secondo Gualtieri: i professori universitari invitati sul palco, le maestre precarie lasciate in trincea
Il Campidoglio organizza "EduFestival" con lectio magistralis e un Nobel. Ma FdI ricorda quale sia la realtà dei nidi e delle materne nella Capitale: «Centinaia di educatrici e insegnanti precarie lavorano con contratti giornalieri, senza garanzie né stabilità, costrette a gestire classi sovraffollate e assenze non coperte»
Da una parte c’è la narrazione, dall’altra la realtà. E non coincidono, tanto da far apparire la prima come «il consueto film surreale tipico della sinistra». Succede a Roma, dove questo fine settimana si svolge “EduFestival”, la manifestazione dedicata all’educazione da 0 a 6 anni per «costruire insieme – si legge nel comunicato del Campidoglio – una riflessione sulle nuove sfide dell’educazione tra gli zero e sei anni, che raccolga visioni, pratiche e prospettive per rafforzare il sistema integrato della città». Ci saranno lectio magistralis, professori universitari, perfino il premio Nobel Giorgio Parisi. Nel frattempo, però, come ricorda FdI, nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali «centinaia di educatrici e insegnanti precarie lavorano con contratti giornalieri, senza garanzie né stabilità, costrette a gestire classi sovraffollate e assenze non coperte».
La denuncia di FdI: in scena con “EduFestival” «il consueto film surreale tipico della sinistra»
«In queste condizioni è impossibile praticare la pedagogia tanto decantata nei convegni universitari: si è costretti a garantire soltanto la sorveglianza, tornando di fatto alla mera assistenza al posto dell’educazione nei servizi 0-6», ricordano Marco Perissa, deputato e coordinatore romano di FdI, Marco Perissa, Laura Marsilio e Chiara Del Guerra, rispettivamente responsabile e membro del Dipartimento scuola del partito a Roma.
Precarietà, sovraffollamento e scaricabarile
«È paradossale – proseguono gli esponenti di FdI – che proprio coloro che, ai tempi della riforma Gelmini, si indignavano per le “classi pollaio” e per la mancanza di tutele, oggi propongano un regolamento delle supplenze ispirato unicamente alla logica del risparmio, in aperto contrasto con ogni principio pedagogico. Si arriva perfino a ipotizzare lo spostamento dei bambini da una sezione all’altra per una “migliore gestione delle risorse”». «Invece di scaricare le responsabilità sul governo nazionale – come nella favola della futura proroga o nella questione dei titoli di studio, generata dalla legge del Pd sulla Buona Scuola – l’assessora dovrebbe affrontare concretamente la situazione dei servizi educativi romani, dove il personale evita il collasso solo grazie al proprio senso di responsabilità».
La solidarietà della destra alle educatrici
FdI, dunque, «esprime solidarietà alle educatrici precarie del Comune di Roma e chiede chiarezza e soluzioni strutturali, a partire dal riconoscimento del loro ruolo e da una vera programmazione delle assunzioni». «Non bastano i festival: servono risposte e rispetto per chi ogni giorno tiene aperti i servizi educativi della Capitale», sottolineano Perissa, Marsilio e Del Guerra, ribadendo «la contrarietà a un concorso su cui non c’è ancora trasparenza nei dati». «FdI – aggiungono – rivendica la precedente proroga della graduatoria, che sta consentendo le attuali assunzioni e il funzionamento dei servizi. Il governo, come già reso noto, è a disposizione del personale educativo e scolastico, e garantisce serietà nelle proposte e nei provvedimenti».