
Nessuno lo vuole, Sala in tilt
La sceneggiata dell’Ambrogino, arriva il gran rifiuto della Flotilla: “Milano gemellata con Tel Aviv, non lo vogliamo”
Flotilla e il gran rifiuto. E pensare che era stata l’idea di assegnare l’Ambrogino d’Oro alla Flotilla ad innescare la rande fuga dal prestigioso riconoscimento milanese. In primis fu l’avvocato Bernardini De Pace. “Questa iniziativa è gravemente inopportuna e profondamente offensiva – aveva scritto al sindaco Sala- per il significato che l’onorificenza dovrebbe conservare: premiare chi, con impegno autentico, ha onorato la città di Milano. La cosiddetta “Flotilla” (promossa da movimenti ambiguamente Pro-Palestina e da circuiti di finanziamenti non trasparenti) non ha distribuito cibo; non ha soccorso civili: ha messo in scena una provocazione politica, con finalità simboliche e mediatiche, ai limiti della legalità internazionale. Tutto questo non ha nulla a che vedere con il senso civico, la solidarietà o la promozione dell’immagine di Milano nel mondo. Bernardini De Pace aveva così chiuso la questione:
Fuga dall’Ambrogino d’oro, Flotilla lo rifiuta
“Ciò detto, qualora tale indecorosa candidatura dovesse essere accolta, Le comunico, sin d’ora, la mia volontà di restituire pubblicamente l’Ambrogino d’Oro, che ho ricevuto con orgoglio anni fa”. Anche Vittorio Feltri stamane dal Giornale aveva posto la medesima obiezione, pronto a riconsegnare il suo Ambrogino d’oro nel caso in cui l’ipotesi di conferire l’onorificenza alla Flotilla dovesse concretizzarsi (“Assurdo premiare Hamas”). Ma proprio da Flotilla in queste ore arriva il no all’Ambrogino. Candidata all’Ambrogino d’Oro su proposta dei consiglieri di Verdi e Pd, ha annunciato che rinuncerà alla massima onorificenza milanese. “Fino a quando il Comune di Milano non si muoverà per porre fine a quel gemellaggio (e agli accordi con Israele, come al mancato embargo a un paese belligerante), mi parrebbe piuttosto complicato accettare qualsiasi onorificenza”. Un aut aut quello che scrive sul suo profilo Instagram Margherita Cioppi. Pertanto, non ritiene possibile accettarlo nelle condizioni attuali.
Proposto l’Ambrogino a Trump. Sala va in tilt
Finito qui? Macchè. Nella prassi delle “nomination” si era inserita la Lega proponendo di conferire il premio a Donald Trump. idea non piaciuta al sindaco Beppe Sala che ha dedicato alla proposta una serie di stories su Instagram, rivolto direttamente ai consiglieri comunali che prenderanno la decisione finale (cioè l’ufficio di presidenza e i capigruppo). “Che c’entra Trump con Milano?” in sintesi la sua obiezione. La strigliata del sindaco: “Non partecipo alla decisione. Però è mio dovere ricordarvi il regolamento”, avverte Sala, citandolo letteralmente: “Coloro che con particolare collaborazione alle attività della pubblica amministrazione, con atti di coraggio e di abnegazione civica abbiano in qualsiasi modo giovato a Milano”. E poi: “Care consigliere e cari consiglieri, il regolamento (che avete fatto voi) va rispettato. Volete, per fare solo un esempio, candidare Trump? Fatelo, ma ricordatevi che la politica per prima deve rispettare le regole”.
Sceneggiata continua
Di tutt’altro avviso chi lo ha proposto, cioè Samuele Piscina della Lega, secondo cui il tycoon, adoperandosi per la pace a Gaza fino alla firma dell’accordo in Egitto, avrebbe aiutato indirettamente a sbloccare l’appalto da 20 miliardi di MM (società partecipata dal Comune di Milano) per realizzare una metropolitana a Tel Aviv, in Israele. Appalto bloccato per via della guerra. Poi è arrivata una soluzione di compromesso. La Lega è pronta a ritirare la candidatura all’Ambrogino d’oro, la massima onorificenza concessa dal Comune di Milano, per Donald Trump se verrà ritirata anche quella per la Global Sumud Flotilla a Margerita Cioppi. Pare che la soluzione sia stata anticipata dal “gran rifiuto” di quest’ultima. Che dal Pd milanese non hanno gradito.