
L'assurda decisione
La facoltà di Lettere della Sapienza si accoda alla linea pro-Pal e blocca gli accordi con Israele
Nel documento Tel Aviv viene definito uno Stato terrorista e ci si dice fieri di essere "antisionisti". L'ennesima caduta di stile istituzionale
Passa la linea pro-Pal alla facoltà di Lettere dell’Università della Sapienza di Roma. Nessun accordo scientifico con Israele e accuse di “sionismo” nel documento redatto da studenti e docenti. Certamente non un passo in avanti nelle politiche di distensione e moderazione.
Il documento della Facoltà
L’assemblea di facoltà di Lettere e Filosofia dell’università Sapienza di Roma, ha votato a favore della mozione per interrompere gli accordi con Israele . È quanto annunciano i movimenti studenteschi in una nota. “Dopo mesi di lavoro di studenti e docenti per costruire la mozione presentata dal Comitato Lettere per la Palestina ieri in Assemblea di facoltà, finalmente Lettere e Filosofia interrompe gli accordi di collaborazione con Israele ! Nonostante i tanti pareri contrari espressi dai docenti la facoltà ha preso posizione contro il genocidio e si impegnerà a costruire e incrementare i rapporti con le istituzioni e gli accademici palestinesi”, annunciano gli studenti di Cambiare Rotta.
Le accuse di sionismo
Nel documento, poi pubblicato sui social, si legge ancora che, ““Questo non è altro che la dimostrazione che studenti e docenti uniti con le assemblee di facoltà e le mobilitazioni possono interrompere la complicità con lo Stato terrorista di Israele e anche che la rappresentanza deve continuare ad essere megafono delle nostre lotte. Quello di Lettere e Filosofia, dopo la vittoria in dipartimento di Matematica é un passo fondamentale, ora tutti i dipartimenti e facoltà devono fare lo stesso. Blocchiamo i rapporti con Israele . Da lettere a tutte le facoltà, siamo antisionisti!“
Il prestigio universitario va in fumo
La facoltà di lettere della Sapienza (quella che ha avuto gente come Renzo De Felice, Luigi Maria Lombardi Satriani e tanti altri grandissimi intellettuali come docenti) con questo documento chiama terrorista uno Stato, Israele, che è l’unica democrazia presente in Medioriente. Non dice nulla su Hamas, ma rivendica il suo “antisionismo”, mettendo a repentaglio un prestigio accademico che appartiene a tutti.
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