Il caso
Kasia Smutniak sarà la Vergine Maria nel sequel della Passione di Cristo. Cattolici infuriati: “Proprio lei, abortista…”
“Non può essere lei la Madonna, la Vergine Maria”. I cattolici polacchi, in particolare le frange più tradizionaliste dei cattolici polacchi, hanno attaccato Kasia Smutniak perché l’attrice si è pubblicamente schierata a favore del diritto all’aborto e ha criticato le leggi restrittive sull’interruzione di gravidanza vigenti in Polonia. Posizione che a loro avviso la renderebbero incompatibile con quel ruolo che Mel Gibson le ha assegnato nel sequel de “La Passione di Cristo”, che uscirà nel 2027 con il titolo “La resurrezione di Cristo”.
Kasia Smutniak nel mirino dei cattolici in Polonia per le sue idee sull’aborto
In Polonia l’aborto è consentito solo in casi molto limitati (pericolo di vita della donna o stupro), e questa posizione è molto sensibile e divisiva nel Paese. La scelta di Kasia Smutniak da parte di Mel Gibson per interpretare il ruolo di Maria, la Vergine, nel film “La Resurrezione di Cristo” è stata vista come incompatibile con il ruolo sacro da parte dei conservatori polacchi, che hanno protestato anche formalmente tramite il partito di destra PiS, sostenendo che non possa rappresentare un simbolo religioso interpretando un personaggio con posizioni pro aborto. Questo ha scatenato un acceso dibattito in Polonia che coinvolge etica, religione e libertà artistica
La Smutniak, in passato, aveva espresso la sua solidarietà con le donne polacche e ha condannato le limitazioni all’aborto, ritenendole contrarie ai diritti umani e alla libertà individuale. Dichiarazioni, considerate troppo critiche o provocatorie rispetto ai valori tradizionali polacchi, hanno scatenato un vivace dibattito pubblico e proteste negli ambienti religiosi più conservatori.