Alta tensione
Israele colpisce Gaza: Netanyahu accusa Hamas di tradimento. Trump: «Il cessate il fuoco non è a rischio»
Mentre si intensificano le ricerche dei corpi degli ostaggi, Gerusalemme parla di inganno e rilancia l’offensiva militare nella Striscia
Il silenzio precario della tregua è stato infranto martedì. Aerei israeliani hanno colpito diversi obiettivi nella Striscia di Gaza, dopo che il governo di Benjamin Netanyahu ha accusato Hamas di aver violato il cessate il fuoco mediato dal presidente statunitense Donald Trump. Dal canto suo il presidente Usa ha assicurato che «nulla metterà a rischio il cessate il fuoco».
Accuse incrociate
Le autorità sanitarie della Striscia hanno riferito di almeno sessanta morti e duecento feriti, mentre i media arabi di sessantacinque vittime. Altri raid hanno colpito un edificio residenziale vicino all’ospedale Shifa, danneggiando la struttura e ferendo civili.
L’esercito israeliano non ha commentato immediatamente, ma un funzionario militare ha parlato di «ennesima palese violazione del cessate il fuoco» da parte di Hamas, che avrebbe attaccato forze israeliane a Sud.
Netanyahu ordina “attacchi potenti e immediati”
Il primo ministro israeliano ha ordinato all’Idf di reagire «con forza e immediatezza». La decisione è giunta al termine di una riunione d’emergenza a Gerusalemme, durante la quale Netanyahu ha accusato Hamas di aver violato gli accordi «con atti di inganno e tradimento».
Secondo il premier, il gruppo islamista avrebbe consegnato «resti umani sbagliati» nel processo di restituzione degli ostaggi israeliani. «Hamas aveva promesso di restituire i corpi dei nostri caduti. Ha invece manipolato la verità, tradendo l’impegno assunto», ha dichiarato Bibi, riferendosi al caso di Ofir Tzarfati, uno degli israeliani uccisi il 7 ottobre 2023.
Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha parlato di una «linea rossa superata»: «Hamas pagherà molte volte il prezzo per aver attaccato i soldati e per aver violato l’accordo sul ritorno dei corpi degli ostaggi caduti».
Il Capo di Stato Maggiore, generale Eyal Zamir, ha aggiunto che Israele «non resterà in silenzio».
Hamas nega: “Non abbiamo violato la tregua”
Da Gaza, il portavoce delle Brigate al-Qassam ha smentito ogni coinvolgimento negli scontri di Rafah e ha definito gli attacchi israeliani «una grave violazione dell’accordo di tregua». In un comunicato, Hamas ha accusato Tel Aviv di voler sabotare gli sforzi di pace: «L’attacco criminale dell’esercito di occupazione costituisce la continuazione di una serie di violazioni degli ultimi giorni».
Il gruppo ha chiesto ai mediatori internazionali — Egitto, Qatar, Turchia e Stati Uniti — di intervenire «per fermare le pericolose provocazioni».
Trump: “Nulla metterà a rischio il cessate il fuoco”
Parlando con i giornalisti sull’Air Force One nella notte, mentre era in volo verso la Corea del Sud, Trump ha affermato che «nulla» metterà a repentaglio il cessate il fuoco a Gaza, ma ha aggiunto che Israele «dovrebbe reagire» se i suoi soldati venissero uccisi. «Hanno ucciso un soldato israeliano. Quindi gli israeliani hanno reagito. E dovevano reagire», ha aggiunto il presidente Usa.
«Hamas è una piccolissima parte della pace in Medio Oriente. Se dovessimo, elimineremmo Hamas molto facilmente, e sarebbe la sua fine. Preferiremmo di no. Abbiamo stretto un accordo con loro», ha aggiunto.
Da Washington, il vicepresidente JD Vance aveva già ridimensionato la portata degli scontri: «Il cessate il fuoco tiene. Ci saranno piccoli scontri qua e là, ma la pace promossa dal presidente resisterà».
Fonti israeliane hanno confermato che gli Stati Uniti sono stati informati degli attacchi solo dopo l’ordine di Netanyahu, ma prima della loro esecuzione. La Casa Bianca non ha commentato.
Secondo la rete israeliana Channel 12, Netanyahu avrebbe esitato inizialmente a reagire per le resistenze di Washington, ma avrebbe infine autorizzato i raid dopo l’attacco a Rafah.
La crisi degli ostaggi e l’ombra dei tunnel
Nel frattempo, le ricerche dei corpi degli ostaggi si intensificano. Squadre egiziane e combattenti di Hamas scavano tra le macerie di Khan Younis e Nuseirat. Fonti di Gaza riferiscono che alcuni resti sarebbero nascosti nella rete di tunnel sotterranei dell’organizzazione.
Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha emesso un raro comunicato di condanna nei confronti delle milizie, denunciando «una finta operazione di recupero» dei resti di un ostaggio israeliano. «È inaccettabile che sia stata inscenata una finta operazione di recupero mentre tante famiglie attendono notizie dei propri cari», ha dichiarato il Cicr.
Guerra infinita
La guerra, iniziata con il massacro del 7 ottobre 2023 — 1.200 israeliani uccisi, 251 ostaggi portati a Gaza — non ha mai davvero smesso di bruciare. Le autorità di Gaza parlano di 68.000 morti dall’inizio del conflitto. Israele replica che Hamas usa la popolazione civile come scudo e nega di aver colpito deliberatamente obiettivi non militari.
Il generale Zamir ha riassunto il sentimento israeliano: «Molte sfide ci attendono ancora: la guerra non è finita».