
L'impegno umanitario
In Italia altri 49 studenti palestinesi. Bernini: «La conoscenza è il primo ponte che unisce i popoli e restituisce speranza»
Il ministro dell'Università è volata ad Amman per assisterli, poi sono rientrati insieme con due voli speciali. Ad accoglierli all'aeroporto il ministro Tajani
L’Italia accoglie altri 49 studenti palestinesi, che beneficeranno di borse di studio nelle università del nostro Paese. I ragazzi, ha fatto sapere la Farnesina, sono decollati oggi da Amman, in Giordania, su due voli speciali della Guardia di Finanza, allestiti per l’occasione grazie a Protezione Civile e Meccanismo Europeo di Protezione Civile, con il contributo della Crui. Ad assisterli, oltre alle rappresentanze diplomatico-consolari, c’era anche il ministro dell’Università Anna Maria Bernini, volata ad Amman per accompagnarli. Al loro arrivo troveranno poi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
In Italia altri 49 studenti palestinesi
Ad attendere gli studenti anche i rappresentanti delle 22 università che li accoglieranno su tutto il territorio nazionale: Bergamo, Brescia, Camerino, Catania, Ferrara, Milano Bicocca, Modena e Reggio Emilia, Napoli Federico II, Napoli Parthenope, Padova, Parma, Perugia (Università degli Studi e Università per Stranieri), Piemonte Orientale, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Siena (Università per Stranieri), Torino (Politecnico e Università degli Studi), Udine, Urbino, Varese-Insubria.
Bernini volata in Giordania per assisterli
«La conoscenza è il primo ponte che unisce i popoli e restituisce speranza. Accogliere questi giovani nelle nostre università significa dare loro non solo un’opportunità di crescita personale e professionale, ma anche la possibilità di diventare protagonisti della rinascita del loro Paese. L’università è il luogo dove la cooperazione internazionale si traduce in futuro, dove il diritto allo studio diventa un diritto alla pace», ha sottolineato Bernini.
Con questo nuovo arrivo salgono a 88 le studentesse e gli studenti palestinesi accolti nel nostro Paese dal primo ottobre grazie al programma Italian Universities for Palestinian Students (Iupals), promosso dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur), il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) e il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme.
L’Italia in prima fila per l’impegno umanitario
Il programma si inserisce nel più ampio impegno del governo italiano per la ricostruzione del sistema universitario e della ricerca nei territori della Striscia di Gaza, Italy for Gaza, che prevede, tra l’altro, l’invio di aiuti alimentari e l’accoglienza di malati negli ospedali e policlinici italiani. A sua volta questo impegno si inserisce nella più ampia cornice dell’azione umanitaria che l’Italia sta svolgendo per i civili palestinesi e che la vede in prima fila tanto nell’invio di aiuti quanto nell’accoglienza in Italia, dagli studenti ai bambini necessari di cure, fino ai rifugiati
«Siamo stati i primi a creare dei “corridoi universitari”, che hanno sinora consentito di accogliere in Italia 39 studenti universitari beneficiari di borse di studio. Perché non c’è modo più efficace per aiutare la nascita dello Stato di Palestina se non sostenendo la formazione della sua futura classe dirigente», ha spiegato Giorgia Meloni durante le sue comunicazioni in Parlamento in vista del Consiglio Ue, ricordando anche che l’Italia «nell’ambito dell’operazione umanitaria Food for Gaza ha inviato nella Striscia oltre 2mila tonnellate di farina e oltre 200 tonnellate di altri aiuti» e che è «in prima fila nelle evacuazioni sanitarie da Gaza, con un totale di 196 persone, tra bambini che avevano bisogno di essere curati nei nostri ospedali e relativi accompagnatori»