"Un'estremista radicale"
Ilaria Salis, la reazione furibonda del governo ungherese: “Il suo posto è in carcere, non dimentichiamo chi è”
C’era da aspettarselo, naturalmente. Il premier ungherese Viktor Orban accoglie in modo furibondo il voto che ha salvato Ilaria Salis dal processo in Ungheria. Il Parlamento europeo con un solo voto di scarto non revoca l’immunità alla europarlamentare di Avs e Orban è fuori di sè, accusa l’Ue di “proteggere i suoi”: si tratta del capo dell’opposizione Peter Magyar e Ilaria Salis, “membro di un gruppo terrorista”. “Bruxelles – scrive sui social- dopo i voti di oggi sulle immunità a Strasburgo – protegge i suoi: Péter Magyar mantiene la sua immunità, Ilaria Salis la sua. Un politico accusato di insider trading e furto, insieme a un membro di un gruppo terroristico, entrambi protetti da Bruxelles. I burocrati brussellesi amano fare la predica, ma i pezzi del loro puzzle sullo stato di diritto semplicemente non stanno insieme”.
Ungheria, il portavoce del governo: “Il posto di Ilaria Salis è in carcere”
Ci va ancora più pesante il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovac. Il posto di Ilaria Salis “è in carcere”, non al Parlamento europeo. “Grazie al voto odierno dei suoi compagni nel Parlamento europeo, Ilaria Salis rimane al riparo dalla punizione che le spetta. Il suo posto è in prigione, non in Parlamento- ribadisce- . Non dimentichiamo chi è veramente Salis: una violenta attivista Antifa arrivata in Ungheria per dare la caccia agli oppositori politici nelle strade, a colpi di martello”, ha osservato Kovacs. “Salis non è una difensore dei diritti umani. E’ un’estremista radicale che glorifica la propaganda terroristica e maschera la barbarie di Hamas con ‘attivismo’ e ‘difesa dei diritti umani'”.
Silvia Salis: “Voglio stringerle la mano”
La conferma dell’immunità all’europarlamentare ha suscitato nella sinistra italiana ed europea grida di giubilo. La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha fatto sapere che non vede l’ora di stringerle la mano: “Ho due eventi dopo il consiglio molto ravvicinati; ma vorrei andare a salutarla, a stringerle la mano”. Così la sindaca di Genova che questa sera ai giardini Luzzati sarà con la relatrice dell’Onu Francesca Albanese. “Stiamo cercando di combinare prima delle 20, consiglio permettendo”.
Ruffino (Azione): Anch’io sono antifascista ma non vado in giro a rompere le teste”
Si distingue nel centrosinistra la parlamentare di Azione, Daniela Ruffino. Che dà un colpo al cerchio e uno alla botte: “Il voto del Parlamento europeo non è un’assoluzione per Ilaria Salis. È un voto contro il regime illiberale (così si autodefinisce) di Viktor Orbán. In Ungheria sono fragili o inesistenti le garanzie processuali. In Italia, però, i diritti dell’imputato sono ampiamente garantiti. Bene ha fatto Calenda a chiedere al ministro Nordio di attivarsi con l’Ungheria per una rogatoria e processare Salis in Italia. Vorrei rassicurarla: sono anch’io antifascista, ma questo non mi autorizza ad andarmene in giro a rompere la testa degli altri”.
De Corato: “Che esempio diamo?”
E a proposto di chi sia Ilaria Salis, Riccardo De Corato rincara la dose. Non solo per i fatti che l’hanno vista coinvolta in Ungheria, “ma anche per quanto accaduto negli anni precedenti nel nostro Paese. Ricordo infatti che ha occupato abusivamente per anni un immobile Aler in via Borsi, nella zona dei Navigli a Milano: accumulando un debito di circa 90mila euro nei confronti dell’Ente. Che messaggio si manda oggi alle oltre 5.000 persone che nel capoluogo lombardo vivono tuttora in case popolari occupate illegalmente? È questo il bell’esempio che la politica intende dare. Così il Deputato di Fratelli d’Italia e vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali, ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi.