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Il marò Latorre querela Marco Travaglio per diffamazione per un articolo sul Fatto e per questo video

L'annuncio di Balboni

Il marò Latorre querela Marco Travaglio per diffamazione per un articolo sul Fatto e per questo video

I Video del Secolo - di Giovanni Pasero - 29 Ottobre 2025 alle 16:42

Il Senatore Avv. Alberto Balboni e l’Avv. Andrea Ferrari del Foro di Ferrara comunicano che il Sig. Massimiliano Latorre, uno dei due Fucilieri della Marina italiana coinvolti nella nota vicenda del 2012 in cui morirono due pescatori indiani, ha presentato in data odierna denuncia-querela nei confronti del giornalista Marco Travaglio. Lo annunciano i legali in una nota.

La querela trae origine dall’editoriale pubblicato il 30 settembre 2025 sul quotidiano Il Fatto Quotidiano, dal titolo ‘Che bell’alleato’, nel quale il giornalista ha affermato che ‘i due famosi marò – scambiandoli per pirati – hanno ucciso due pescatori indiani’. L’espressione ‘due famosi marò’ non si riferisce a due membri qualunque del Team Sicurezza presente sulla petroliera italiana nel frangente in cui morirono i due pescatori indiani, bensì a Latorre Massimiliano e Girone Salvatore dei quali a lungo si occuparono tutti i media italiani.

Tale affermazione (‘i due famosi marò che uccisero i pescatori indiani, scambiandoli per pirati’), successivamente ripresa dallo stesso Travaglio nel corso della trasmissione televisiva ‘Accordi e Disaccordi’ andata in onda su Canale 9.

Ecco l’intervento in questione

Un’affermazione che è stata ritenuta dal signor Latorre gravemente diffamatoria e contraria al vero, in quanto in palese contrasto con il decreto di archiviazione emesso dal G.I.P. del Tribunale di Roma in data 27 gennaio 2022, provvedimento che ha definitivamente posto fine alla vicenda giudiziaria.

Nel suddetto decreto, infatti, il Giudice per le indagini preliminari ha escluso ogni accertamento giudiziario circa l’effettivo autore dei colpi risultati letali, ha riconosciuto che i due militari si trovavano in una situazione di legittima difesa, almeno putativa, e ha rilevato che, anche nell’ipotesi di un eccesso colposo nell’esercizio della scriminante, il relativo reato (omicidio colposo) sarebbe comunque prescritto. La perizia balistica disposta dalle autorità indiane ha evidenziato che i proiettili letali non provenivano dalle armi in dotazione ai due Fucilieri di Marina, bensì da fucili appartenenti ad altri membri del team di sicurezza imbarcato sulla nave Enrica Lexie.

Un accertamento giudiziario su tale circostanza sarebbe inutiliter data in quanto l’autore o gli autori non perseguibili essendo il reato eventualmente ipotizzabile (omicidio colposo) prescritto. Alla luce di tali risultanze, l’affermazione del giornalista — che attribuisce ai “due famosi marò” la responsabilità diretta dell’uccisione dei pescatori — risulta priva di fondamento e oggettivamente lesiva dell’onore e della reputazione del sig. Latorre. Con la denuncia-querela, il sig. Massimiliano Latorre intende tutelare la propria immagine e ristabilire la verità dei fatti, chiedendo che l’Autorità Giudiziaria accerti ogni eventuale responsabilità penale derivante dalle dichiarazioni e pubblicazioni sopra richiamate. I difensori, il senatore di Fratelli d’Italia, avvocato Alberto Balboni e l’avvocato Andrea Ferrari, hanno inoltre evidenziato che la pubblicazione dell’articolo e la successiva diffusione televisiva hanno arrecato gravi danni morali, reputazionali e patrimoniali al loro assistito, anche in considerazione della particolare eco mediatica che la vicenda continua a suscitare.

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di Giovanni Pasero - 29 Ottobre 2025