CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Il maestro Beppe Vessicchio smaschera la sinistra: “Di Beatrice Venezi parlavano tutti bene, poi ha detto per chi votava…”

Il caso La Fenice

Il maestro Beppe Vessicchio smaschera la sinistra: “Di Beatrice Venezi parlavano tutti bene, poi ha detto per chi votava…”

Cultura - di Lucio Meo - 4 Ottobre 2025 alle 10:30

Non è certamente un uomo di destra, anzi, il maestro Beppe Vessicchio, musicista di fama e più volte protagonista del Festival di Sanremo, non fa mistero di non condividere le idee del governo Meloni, ma quando gli viene chiesto un parere sulla gazzarra scatenata dalla sinistra contro Beatrice Venezia, “colpevole” di essere di destra, non ha dubbi su che posizione prendere: “Prima che si sapesse per chi votava, ne parlavano tutti bene…”, sogghigna, intervistato dalla testata “Open” sulla contestata nomina della direttrice d’orchestra alla Fenice di Venezia.

Beppe Vessicchio e la gazzarra della sinistra contro Beatrice Venezi: “Un corto circuito”

“Ciò che sembra sia accaduto, totale assenza di concertazione, segnala un evidente cortocircuito tra il governo centrale, quello cittadino e le maestranze artistiche. Diciamo che è saltata la luce. L’unico che paga le conseguenze è il direttore musicale nominato”, dice Vessicchio a “Open“. Per poi aggiungere: “Fino a quando non ha esternato la sua vicinanza ad alcuni movimenti che accompagnano l’attuale governo, ho sentito parlare solo bene di Beatrice Venezi in quanto direttore. Dopo non è stato più così… E’ una vicenda sgradevole. Per tutti. Per la Venezi, per i titolari dell’orchestra, per il sovrintendente, per la direzione del teatro arrivando fino a coloro che, addetti alla pubblica notizia, sentono di dover sostenere l’una o l’altra parte che si contrappone. Comunque sia è sgradevole. Mi chiedo: sarà accaduto in precedenza che una nomina di questa importanza, dopo un lecito confronto tra le parti sia stata accolta o rigettata? Penso proprio di sì. Perché si è arrivato a questo? Adesso la veemenza delle reciproche accuse, alimentate da un clima sociale già incandescente, sta amplificando la questione rischiando di distorcerne i tratti”.

Poi Vessicchio entra nel merito della nomina. “I direttori possiamo dividerli in due macro aree: quelli che hanno gli strumenti accademici per indirizzare i professori verso la prescelta lettura critico-interpretativa di un’opera, sinfonica o lirica che sia, e quelli a cui manca o l’una o l’altra cosa. Questi ultimi tendono naturalmente a scomparire perché non valorizzano né le orchestre né i contenuti che suonano. Considerando che Beatrice Venezi, se pur giovane, è da un bel po’ che dirige misurandosi anche con partiture complesse, mi sembra evidente che appartenga alla prima macro area. Significa che come direttore sa fare quello che fa. Non ho avuto il piacere di incontrarla di persona ma anni fa ha diretto un mio lavoro per organico cameristico commissionatomi dall’editore Sonzogno. Mi fu inviata poi la registrazione audio del concerto nel quale ritrovai gli effetti, le dinamiche e le sonorità che avevo immaginato. Il merito era stato suo e dei fantastici solisti presenti quella sera. Non mancai di farglielo sapere. Ascoltai anche il lungo scroscio di applausi e la richiesta di bis. Questo è bene affermarlo perché almeno non si metta in dubbio questo aspetto. Certo, il ruolo di ‘direttore musicale’ di un teatro richiede anche altre competenze come indagare il mercato di questo settore, gestire un budget, ingaggiare artisti e pianificare i programmi di intere stagioni. Se ha i requisiti per assolvere questo compito non lo so. Mi sembra brillante, intraprendente, decisa, insomma, potrebbe anche essere all’altezza. Non ho però gli elementi di cui dispone il sovrintendente che le ha dato l’incarico”.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Lucio Meo - 4 Ottobre 2025