
I reduci della Flotilla
Greta dalla cella in Israele si lamenta con l’ambasciata svedese: hanno i letti duri e con le cimici
L’attivista ambientalista Greta Thunberg si è lamentata con l’ambasciata svedese in Israele per il trattamento in cui viene sottoposta durante la sua detenzione successiva al blocco della flottiglia che trasportava aiuti a Gaza. Lo riporta il Guardian che ha visionato un’e-mail inviata dal ministero degli Esteri svedese a persone vicine a Thunberg.
Dalla cella l’attivista svedese si lamenta per le celle scomode e il cibo
Nella corrispondenza un funzionario che ha visitato l’attivista in prigione ha affermato che la 22enne svedese ha raccontato di essere stata detenuta in una cella infestata da cimici, con troppo poco cibo e poca acqua.
«Mi ha parlato della disidratazione. Le sono state date quantità insufficienti di acqua e cibo. Ha anche dichiarato di aver sviluppato un’eruzione cutanea che sospetta sia stata causata dalle cimici dei letti. Ha parlato di trattamenti duri e ha detto di essere rimasta seduta per lunghi periodi su superfici dure», ha scritto il Ministero degli Affari Esteri nell’e-mail, secondo il giornale.
«Un’altra detenuta avrebbe riferito a un’altra ambasciata di averla vista costretta a tenere bandiere mentre venivano scattate foto. Si chiedeva se fossero state distribuite sue immagini», ha aggiunto il funzionario del ministero svedese.
“Greta costretta a baciare la bandiera d’Israele”
«Greta Thunberg è stata bendata e costretta a baciare la bandiera israeliana». Lo ha riferito ai microfoni della Cnn turca il giornalista Ersin Celik, uno dei 37 attivisti che insieme alla giovane svedese hanno preso parte alla missione della Global Sumud Flotilla. Celik è stato rimpatriato in queste ore insieme ad altri 136 volontari di diverse nazionalità, compresi 26 italiani, ma non Greta.
«Nonostante sia poco più di una bambina, Greta è stata presa di mira dagli israeliani. È stata bendata, ammanettata, trascinata e costretta a baciare la bandiera israeliana», ha riferito Celik, «ce la avevano con lei perché è un personaggio pubblico che si è esposto negli ultimi mesi contro Israele».
Un altro degli imbarcati sulla Global Sumud Flotilla, il giornalista italiano Lorenzo D’Agostino ha dichiarato di essersi sentito «in un luogo davvero barbaro» mentre era detenuto da Israele in acque internazionali dopo il fermo.
Il racconto del giornalista italiano ai turchi: Greta un’eroina
All’agenzia turca Anadolu al suo arrivo a Istanbul con un volo speciale, il giornalista ha raccontato che lui e gli altri passeggeri sono stati sottoposti a condizioni “umilianti” in Israele. «Poi ci hanno portato a terra e, una volta lì, si sono comportati come un gruppo terroristico. Siamo stati presi a calci. Siamo rimasti senza acqua potabile per oltre due giorni. In generale, hanno colto ogni occasione per umiliare chiunque di noi», ha detto.
D’Agostino, riporta Anadolu, ha citato specificamente il trattamento riservato all’attivista svedese Greta Thunberg, a bordo della stessa flottiglia. «Greta Thunberg, una donna coraggiosa, ha solo 22 anni. È stata umiliata, avvolta in una bandiera israeliana ed esibita come un trofeo», ha detto. «Avevo la sensazione di trovarmi in un luogo davvero barbaro e speravo davvero che questa barbarie finisse presto», ha aggiunto.