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Genova s’interroga sull’emergenza violenze sessuali: aumentate vertiginosamente, superata quota 200 l’anno

Convegno del Siap

Genova s’interroga sull’emergenza violenze sessuali: aumentate vertiginosamente, superata quota 200 l’anno

Cronaca - di Luigi Albano - 6 Ottobre 2025 alle 18:44

Emergono dati allarmanti dal convegno organizzato del Siap Genova su “Codice Rosso e strumenti di tutela delle vittime”. “Le violenze sessuali sono aumentate vertiginosamente, triplicate in dieci anni”. Lo ha dichiarato il criminologo Stefano Padovano, docente all’Università di Genova e alla Cattolica di Milano, durante il convegno organizzato dal Siap a Genova sulla violenza di genere.

Le violenze sessuali passate da 66 a oltre 200

Secondo Padovano, i casi registrati a Genova e provincia sono passati “da 66-67 del 2014 a oltre 200 nel 2023”. Un dato definito “trasversale“, che riguarda tanto la città quanto i centri più piccoli. Nel corso dell’incontro, il sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà ha evidenziato i progressi del sistema di tutela delle vittime, pur sottolineando la necessità di maggiori risorse umane. “Gestiamo un numero elevatissimo di procedimenti – ha dichiarato Azzarà – ma la coperta resta corta: servono più persone che possano occuparsi di indagini e misure di protezione nei vari snodi del procedimento”.

Traverso (Siap): va creato un pool h24

Il segretario provinciale del Siap, Roberto Traverso, ha rilanciato una proposta operativa: creare un vero e proprio “pool h24” interforze, dedicato non solo all’ordine pubblico, ma anche alla prevenzione e gestione dei casi di violenza di genere e delle criticità sociali sul territorio.

Un modello che, partendo dall’esperienza già attiva nel centro storico di Genova, deve uscire dal recinto del centro storico e diventare uno strumento stabile di coordinamento operativo tra Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale, per rafforzare la presenza e la sicurezza nei quartieri e nelle periferie. “Sarebbe il primo esperimento del genere in Italia – ha spiegato Traverso – e ridurrebbe il carico di lavoro sugli operatori, garantendo una tutela legale più solida per il personale”. 

Gli interventi tecnici hanno dimostrato che il Codice Rosso è uno strumento giuridico efficace, ma che permangono carenze di risorse umane e tecniche che limitano l’effettiva capacità di risposta. È anche emersa la necessità di politiche di sicurezza urbana coordinate e integrate, capaci di connettere l’azione repressiva a quella preventiva e sociale. Un’iniziativa che ha unito forze di polizia, istituzioni e società civile in un confronto vero, aperto e costruttivo, con un obiettivo comune: rafforzare la tutela delle vittime e migliorare il sistema di sicurezza sul territorio. L’evento è stato moderato dal giornalista Matteo Cantile.

 

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di Luigi Albano - 6 Ottobre 2025