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Genocidio colpa della Meloni? La sinistra va in tilt. “Non l’abbiamo denunciata noi”. FdI: “Qualcuno confida nell’aiuto togato”

I ricorsi alla Cpi

Genocidio colpa della Meloni? La sinistra va in tilt. “Non l’abbiamo denunciata noi”. FdI: “Qualcuno confida nell’aiuto togato”

Politica - di Gabriele Caramelli - 8 Ottobre 2025 alle 17:46

Il giorno dopo la rivelazione della denuncia a Giorgia Meloni per concorso in genocidio alla Cpi, neppure la sinistra riesce a spiegare le reali motivazioni del gesto. Qualcuno appoggia l’idea, ma senza chiarire concretamente perché. E poi c’è chi si è discolpato in anticipo e senza essere interpellato, come il deputato di Avs Angelo Bonelli: “La denuncia contro Giorgia Meloni alla Corte penale internazionale non è una nostra iniziativa: è stata presentata da alcuni avvocati e giuristi”. Non fa i nomi, non dice se è d’accordo oppure no e protegge soltanto la sua compagine.

Più feroce e immotivato è stato il segretario della Cgil  Maurizio Landini, che in una nota ha affermato: “Dal punto di vista politico, la responsabilità c’è tutta”. Ma quali esattamente? L’Italia ha accolto centinaia di cittadini palestinesi nei propri ospedali e non ha mai interrotto l’invio di aiuti umanitari a Gaza. Peraltro, il nostro Paese ha interrotto il rifornimento degli armamenti ad Israele già da due anni, anche se c’è ancora chi si ostina a dire il contrario nelle piazze dei pro-Pal. Come ha spiegato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera per FdI, “è evidente che, non riuscendo a prevalere nelle urne, alcuni scelgano la strada della delegittimazione politica per via giudiziaria. Confidano insomma nel solito aiutino togato”.

Meloni denunciata per genocidio: Landini attacca ma senza motivazioni valide

Se è vero, come dice Bonelli, che la denuncia contro Meloni alla Cpi non è partita da certa sinistra, non bisogna dimenticare le opinioni del segretario della Cgil. “È evidente che un governo che non ha fatto e non ha detto niente si rende indirettamente complice di un altro che sta commettendo il genocidio del popolo palestinese”, ha sostenuto Landini, dimenticando che Meloni non è il premier israeliano. Inoltre, già nel mese di agosto, il presidente del Consiglio aveva spiegato che “la decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria”. Forse Landini si è perso qualche dichiarazione importante mentre era impegnato ad organizzare gli scioperi assieme ai pro-Pal.

Ciriani: “La denuncia a Meloni è senza senso”

La denuncia per concorso in genocidio a Giorgia Meloni “è una cosa senza senso, un’enormità da ogni punto di vista, sia politico che giuridico. C’è qualcuno che pensa che si faccia politica aizzando il fuoco, aumentando il tono della polemica con le minacce, con l’estremizzazione del conflitto”. A dirlo con fermezza  è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, a margine del “Festival del cambiamento” a Gorizia. “Come ho detto tante volte, è una deriva molto pericolosa – ha ripreso – si inizia così e poi non si sa dove si va a finire. Per cui invito tutti a ragionare di politica. E il governo e’ un avversario, non un nemico da abbattere”. E ancora: “C’è qualcuno che che non avendo argomenti politici soffia sul fuoco sperando che il fuoco possa portare vantaggio elettorale. Ma e’ un gioco pericoloso e anche fallimentare”.

Poi l’attenzione si è spostata verso chi ha strumentalizzato la causa palestinese, provocando disagi e scadendo nel grottesco. “Il 7 ottobre, come ha detto qualcuno, è una data che rimarrà nella storia, come l’11 settembre, come altri episodi tragici della nostra vita contemporanea – ha sottolineato Ciriani -. Chi usa la violenza anche in queste occasioni si mette fuori dal consenso civile“.

 

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di Gabriele Caramelli - 8 Ottobre 2025