
Gattuso, Estonia? Ogni partita ha le sue insidie. Ma Ringhio in trincea è a zero stress: “Voglio un’Italia che annusi il pericolo”
Buona la prima, adesso bisogna ripetersi. È iniziato oggi a Coverciano il secondo ritiro azzurro con Rino Gattuso ct. Un mese fa le prime due gare con la nuova guida tecnica della Nazionale si sono concluse con altrettante vittorie, anche se quella in Ungheria contro Israele è stata una sfida conquistata col sudore. Ora, all’orizzonte ci sono altre sfide, ancora con estoni e israeliani: gare da non fallire prima dello scontro diretto contro la Norvegia di novembre. «Il messaggio ai giocatori» in questa fase «sarà di fare bene in questi giorni. Lavorare con grande concentrazione».
«E non farsi prendere da tutto quello che arriva da fuori, perché sicuramente qualche pressione esterna c’è. Dobbiamo pensare a fare il nostro, poi vedremo se andremo a fare i play-off. Ma per andarci devi fare i risultati, perché c’è ancora Israele che è dentro». Ovvero, che può qualificarsi: quindi «dobbiamo stare con antenne dritte. Fare bene il nostro lavoro. E farci trovare pronti». Infine: la gara contro l’Estonia? «Ogni partita ha le sue insidie». Per questo l’Italia, secondo Gattuso, dovrà temere «lo stadio di Tallin. Il loro entusiasmo. E il fatto che giocano in casa».
E ancora. Sappiamo – ha aggiunto il Ct in conferenza stampa – che non sarà una sfida facile. I miei giocatori sanno che non ne esistono. Bisogna prepararla con mentalità. E con voglia. Oltre che con la consapevolezza che quello che è successo un mese fa sarà una gara completamente diversa. Bisognerà prepararla bene perché sappiamo che abbiamo tutto da perdere e niente da guadagnare». Per Gattuso, come detto, si tratta del secondo ritiro da Ct azzurro. «Non direi che mi sento un po’ stressato, le pressioni sono tante. Si gira tanto… Sicuramente, ma mi piace molto, c’è sempre da fare. Pensavo che potessi annoiarmi, che mi sarebbe mancato il campo, invece devo dire che il ruolo di Ct è bello faticoso. Però mi piace». E ancora. «Responsabilità ce ne sono tante, le sento tutte, però mi sta piacendo molto e spero di avere sempre e di mantenere questo entusiasmo».
Sì, perché Gattuso pensa che proprio attraverso il suo entusiasmo si possa far crescere il rendimento della sua Nazionale. «A settembre abbiamo vinto. Abbiamo fatto tante cose positive, ma ce ne sono anche molte da correggere – ha ricordato il Ct azzurro –. La partita con Israele era finita, l’abbiamo compromessa. Poi qualcuno da lassù ci ha voluto bene, e l’abbiamo portata a casa. Però sicuramente dobbiamo fare meglio». Di più: «Penso che dobbiamo migliorare sull’atteggiamento, nell’annusare il pericolo. Non è una questione di moduli, di tipologia, o di come vogliamo difendere. Dobbiamo migliorare in tutti i reparti», aggiunge Gattuso che spiega di «parlare tanto con i giocatori – che, ammette, stressa tanto –. E li ringrazio perché mi rispondono anche se sono sempre lì a rompergli le scatole».
Non solo. Gattuso, che ha fatto sapere di tenere d’occhio, insieme alla Figc, le prestazioni di Tresoldi e Ahanor, ha spiegato anche alcune scelte in queste ultime convocazioni. «Con Chiesa, così come con gli altri, ogni 7-10 giorni c’è una lunga chiacchierata. Sa cosa penso di lui. Però dopo bisogna anche rispettare quello che ti dice un giocatore. In questo momento non si sente al 100%, ha delle piccole problematiche che deve migliorare, vuole star bene e presentarsi al 100% . Non c’è nessun segreto».
Quindi, in merito alle prime chiamate dei tre nuovi azzurri, il Ct ha sottolineato: «Cambiaghi l’anno scorso era partito bene, ha avuto la sfortuna di rompersi il crociato, è un ragazzo che riesce a fare bene tutte e due le fasi ed è interessante. Nicolussi Caviglia secondo me, se vuoi giocare con un vertice basso, in questo momento ti dà più equilibrio, ha qualità, penso che abbia le caratteristiche giuste e volevo vederlo, sono curioso, ma penso possa fare quel ruolo», dice riferendosi al regista.
Infine. Contento di vedere che rispetto a un mese fa «i ragazzi stanno molto meglio fisicamente», Gattuso ha affrontato il discorso Israele. «Non c’è una bella aria fuori, è un dato di fatto. Martedì andremo a Udine, sappiamo bene che ci sarà pochissima gente, capisco tutta la preoccupazione che c’è. Sappiamo che la partita dobbiamo giocarla, altrimenti perdiamo 3-0, l’ha spiegato anche molto bene il nostro presidente Gravina. Dispiace, e lo ripeto per l’ennesima volta, vedere quello che sta succedendo. Ma adremo a Udine e ci saranno diecimila persone fuori dallo stadio, 5-6 mila dentro, e siccome vogliamo andare al Mondiale, avrei preferito, essendo una partita in casa, vedere l’entusiasmo che c’è stato a Bergamo».
Gattuso infine commentando la nomina come neo ct dell’Uzbekistan dell’ex compagno in azzurro Fabio Cannavaro, ha rivelato: «L’ho chiamato ieri, gli ho fatto il mio in bocca al lupo, gli ho detto “Che culo che hai” – racconta ridendo – . Con lui ho un grandissimo rapporto. Poi gli ho detto anche: “Ti improfumi, ti metti il gel e già sei pronto, io invece sono in trincea”»…
(Italpress)