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Garlasco, la morte violenta di un immigrato in fuga dalla polizia entra nell’inchiesta sul “sistema Pavia”

Il delitto di Chiara Poggi

Garlasco, la morte violenta di un immigrato in fuga dalla polizia entra nell’inchiesta sul “sistema Pavia”

Cronaca - di Monica Pucci - 31 Ottobre 2025 alle 13:27

Il giorno dopo la clamorosa incriminazione del padre di Andrea Sempio, con l’ipotesi di corruzione, i legali della famiglia passano al contrattacco. “La nuova indagine di Brescia riguarda fatti che si assumono avvenuti dieci anni dopo quello per cui è indagato il nostro assistito e che non vengono ascritti a lui neanche in ipotesi: non possono incidere e non incideranno sulla indagine su di lui”,  dichiarano i legali di Andrea Sempio, Angela Taccia e Liberio Cataliotti, a proposito dell’indagine della procura di Brescia sulla presunta corruzione dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, che vede coinvolto il padre del loro assistito. “I legali di Andrea Sempio – precisano Taccia e Cataliotti – dunque non intendono esprimersi su alcunché relativamente alla posizione di Giuseppe Sempio, in quanto non di loro competenza”.

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Intanto, con un ennesimo colpo di scena, quel “sistema Pavia” che la nuova inchiesta considera al centro della presunta corruzione del giudice Venditti, viene chiamato in causa anche dai legali della famiglia di Soufiane Ech Chafiy, ucciso nel marzo 2016. Da loro è arrivata la richiesta alla procura pavese di riaprire le indagini sulla morte di Soufiane Ech Chafiy, colpito alla schiena da un proiettile sparato da un poliziotto che gli avevano intimato l’alt, scena ripresa da una telecamera di videosorveglianza. Pochi mesi dopo, l’indagine condotta dalla procura di Pavia finirà archiviata. Una storia che a detta dei legali dell’immigrato annovera tra i suoi protagonisti gli stessi volti del cosiddetto «sistema Pavia».
La notte del 24 marzo 2016, a Vigevano, sono tre i ragazzi a bordo della Bmw che sta scappando da una volante. Durante la fuga a tutta velocità, uno dei giovani si sarebbe affacciato dal finestrino e avrebbe iniziato a sparare. Un dettaglio che compare nella ricostruzione degli agenti ma che il gip aveva negato. Il poliziotto sparò, mentre i fuggitivi “brandivano verosimilmente l’arma precedentemente usata per fare fuoco”, secondo gli agenti ma non secondo il gip. Il 20enne marocchino, da tempo in Italia con la famiglia, morirà alle 6 di mattina. Secondo il medico legale «ci sarebbero stati ritardi nei soccorsi». Il procedimento vedeva il poliziotto David C. indagato per eccesso colposo di legittima difesa. A ottobre il pm Roberto Valli chiese l’archiviazione, il gip Fabio Lambertucci respinse la richiesta e chiese di approfondire. Poi il 22 dicembre chiuse il caso. Ma cosa c’entra tutto questo con il delitto di Garlasco e il “sistema Pavia”?  Nel 2016 è proprio Venditti ai vertici della procura di Pavia che si occupò delle indagini. Da qui la richiesta di verifiche da parte dei familiari della vittima.


 

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di Monica Pucci - 31 Ottobre 2025