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Emma Thompson furiosa con l’IA

Ragione e ri-sentimento

Emma Thompson furiosa contro l’IA: “Levati dai piedi ca**o… Vuole riscrivere ciò che faccio, mi irrita”. E riprende carta e penna

L'attrice ha espresso in tv una furiosa insofferenza per l'IA di Word che le chiede continuamente di riscrivere i suoi testi, ricordando il trauma di quando un computer trasformò in "geroglifici" la sua sceneggiatura da Oscar

Cronaca - di Giulia Melodia - 30 Ottobre 2025 alle 13:07

Non usa mezzi termini  o inutili perifrasi diplomatiche, Emma Thompson. Anzi… Ospite del talk show di Stephen Colbert, l’attrice britannica premio Oscar si è scagliata contro l’intelligenza artificiale senza schermi o doveri di eleganza (e pericoli di censura) televisiva. E ha tuonato: «Ultimamente, il documento Word mi chiede continuamente “Vuoi che lo riscriva per te?” – ha raccontato la star del cinema riferendosi al sistema di intelligenza artificiale Copilot di Word –. E così finisco per rispondere: non ho bisogno che tu riscriva quello che ho appena scritto, ca**o. Vuoi levarti dai piedi? Mi irrita davvero tanto e non so come spiegarlo a parole».

Emma Thompson e l’ira funesta contro l’IA

Ed è per questo che ha deciso di tornare a carta e penna e di scrivere «a mano su un blocco, alla vecchia maniera. Credo che ci sia una connessione tra il cervello e la mano», aggiunge a sostegno della sua strategia di “ritorno al passato” come scudo contro il futuro tecnologico. Pronta poi a «trascrivere tutto in un documento Word». Non è la prima volta che la Thompson si scontra con la tecnologia. Mentre stava finendo la sceneggiatura di Ragione e sentimento al computer, per esempio, l’attrice ha ricordato che dopo essere «tornata dal bagno, ho scoperto che il sistema aveva trasformato l’intera sceneggiatura in geroglifici. La sceneggiatura era completamente sparita».

Eppure l’Oscar fu vinto con penna in pugno e Pc nell’armadio

E così, in preda al panico, è corsa a casa dell’attore e comico Stephen Fry, il quale impiegò circa otto ore per recuperare il testo. «Alla fine è uscita tutta in un’unica lunga frase. Ho dovuto rifarla da capo. Il computer l’aveva presa e nascosta, come se l’avesse fatto apposta». Ma alla fine si rivelò un successo. Grazie a quel testo Thompson vinse l’Oscar alla Miglior sceneggiatura non originale nel 1996. Thompson non è la prima star a schierarsi contro l’IA. In questi giorni, il regista messicano Guillermo del Toro ha dichiarato che «preferirebbe morire» piuttosto che utilizzare l’IA generativa – che crea nuovi contenuti originali, come testo, immagini, musica e video – per la realizzazione dei film. «Ho 61 anni e spero di poterci stare alla larga fino alla morte», ha poi aggiunto – polemicamente e ironicamente – in calce al suo intervento tv.

Emma Thompson e la battaglia contro l’IA: l’antica (e futuristica lotta) tra Uomo e Macchina

E allora, cari amici, la battaglia tra Uomo e Macchina ha trovato la sua icona più fiera, e sorprendentemente, non è un cyborg lucido. Ma una signora britannica, Premio Oscar e armata di blocco note. Stiamo parlando di Emma Thompson, che ospite da Stephen Colbert, ha dichiarato guerra al molesto sistema Copilot di Microsoft Word. A quanto dichiarato dalla diretta interessata, infatti, pare proprio che l’intelligenza artificiale, con l’insistenza di un cameriere troppo zelante, chieda continuamente alla Thompson: «Vuoi che riscriva per te?». E l’attrice, esasperata, ha confessato di rispondere con veemenza (e un turpiloquio tipicamente inglese): «Non ho bisogno che tu riscriva quello che ho appena scritto, cao. Vuoi levarti dai piedi?»…

Scarabocchi, geroglifici e automatismi dell’editing

Ecco il punto: per l’IA, il testo della Thompson è un brutto scarabocchio che necessita di editing automatico. Per la Thompson, è l’espressione di una connessione sacra tra cervello e mano. E così, la diva di Ragione e Sentimento è tornata all’antico, scrivendo a mano, alla luce di una candela (probabilmente), prima di trascrivere tutto nel documento Word, tenendo l’IA a debita distanza.

Il corpo a corpo di Emma Thompson contro l’assistente digitale dell’IA

È la quintessenza del grottesco tecnologico: un’attrice che ha vinto un Oscar grazie a un testo quasi sequestrato da una macchina, che oggi deve lottare ogni giorno contro un assistente digitale che, con tono mellifluo, la tratta come una scolaretta bisognosa di correzioni. Lunga vita al blocco note. E un caloroso “Levati dai piedi!” all’Intelligenza Artificiale.

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di Giulia Melodia - 30 Ottobre 2025