CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

È morto Michele Morello, il giudice che assolse Enzo Tortora a tre anni dall’arresto: il ricordo dei colleghi

Aveva 93 anni

È morto Michele Morello, il giudice che assolse Enzo Tortora a tre anni dall’arresto: il ricordo dei colleghi

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 9 Ottobre 2025 alle 19:36

Si è spento a 93 anni Michele Morello, consigliere della Corte d’appello di Napoli e relatore della sentenza che il 15 settembre 1986 che, a tre anni dall’arresto, assolse Enzo Tortora. Nel 1983, il giornalista era finito in manette con l’accusa di essere uno spacciatore e un membro della Nuova camorra organizzata, su false indicazioni. Come ha spiegato la Giunta dell’Unione camere penali, il 93enne era “un giudice giusto ed equo che lesse, con l’attenzione che nessuno prima vi aveva dedicato, gli atti del processo a carico di Tortora e riuscì a sciogliere la matassa infame dei falsi pentiti che avevano accusato un uomo perbene”.

Peraltro, Morello vinse il premio internazionale Nassiriya per la pace a novembre 2023: un riconoscimento conferito alle persone che si sono distinte nella promozione della legalità e dell’impegno civile. la ragione del conferimento di questo titolo è da ricercare nell’attività del magistrato, che “senza enfasi mediatiche, con la forza della sua cultura giuridica e la pace della sua coscienza, studiò le carte processuali, riportando la vicenda giudiziaria sui binari della verità e mettendo fine ad uno dei più clamorosi casi di malagiustizia verificatisi in Italia”.

Il giudice Michele Morello è morto: assolse Enzo Tortora dopo tre anni dall’arresto

“Il nome del giudice Morello rimarrà sempre impresso nella memoria collettiva, come esempio di rettitudine e onestà intellettuale – spiegano dall’Unione delle camere penali, sottolineando che si tratta di “valori sempre meno diffusi in una società che fa del processo mediatico e della superficialità populista e giustizialista la propria verità, e come esempio di coraggio perché, come ha voluto ricordare egli stesso in occasione di un’intervista: si deve agire secondo coscienza, ‘senza guardare in faccia a nessuno’, correndo il rischio anche di farsi dei nemici”. Poi l’organizzazione ha ricordato che “ancora oggi la vicenda di Enzo Tortora rimane esempio di quell’atteggiamento, fatto spesso di approssimazione e pregiudizio, che conduce all’errore giudiziario, a sentenze inique e a carcerazioni ingiuste“. E dunque, “dobbiamo ricordare anche molti altri, che, come lui, sono stati vittime incolpevoli di malagiustizia“.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Gabriele Caramelli - 9 Ottobre 2025