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Dazi congelati e terre rare, c’è l’intesa (che dispiace a Putin) tra Trump e Xi. Anche TikTok nel pacchetto

«Abbiamo un accordo quadro», annuncia il segretario al Tesoro americano Scott Bessent. Pechino parla di «consenso preliminare». I negoziatori riaprono il dialogo anche sulla soia e sul dossier TikTok

Esteri - di Alice Carrazza - 27 Ottobre 2025 alle 09:05

Dopo settimane di tensione, Stati Uniti e Cina trovano un punto d’incontro che congela l’escalation tariffaria. Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha annunciato in diretta televisiva che i due Paesi hanno raggiunto un «accordo quadro» destinato a evitare l’imposizione di nuovi dazi fino al 100 %. Un sospiro di sollievo per i mercati e per le imprese americane, alla vigilia del primo faccia a faccia del secondo mandato di Donald Trump con Xi Jinping, in programma giovedì in Corea del Sud.

Segnali di disgelo in Asia

Anche da Pechino sono arrivati segnali convergenti: il viceministro del Commercio Li Chenggang ha parlato di «consenso preliminare». Dietro le formule diplomatiche, la sostanza è chiara — Washington e Pechino hanno scelto di rinviare la resa dei conti.

Un’intesa che congela la guerra dei dazi

Nel corso di due giornate di negoziati a Kuala Lumpur, le delegazioni hanno messo a punto un compromesso che evita l’entrata in vigore delle nuove tariffe statunitensi e apre spiragli sui temi più caldi: terre rare, soia, TikTok.

Bessent ha precisato che «la tregua tariffaria con Pechino sarà estesa oltre l’attuale scadenza del 10 novembre». E ha aggiunto che la Cina rinvierà le restrizioni all’export di terre rare, settore in cui detiene un predominio mondiale.

Per il segretario, il vertice di Busan sarà «il momento in cui i leader potranno discutere un quadro molto riuscito». Dalla parte cinese, Li Chenggang ha confermato che «le consultazioni sono state intense e costruttive», ma ha ribadito che Pechino resta ferma «nel difendere i propri interessi e diritti».

Insomma, per gli Stati Uniti, l’intesa serve a evitare dazi che avrebbero potuto toccare il 157 %, con ricadute devastanti anche sull’economia interna; per la Cina, rappresenta una boccata d’ossigeno in attesa di tempi più favorevoli.

Soia e consenso politico

Washington punta a riaprire il flusso delle esportazioni agricole verso la Cina, interrotto da mesi. «Gli agricoltori americani si sentiranno molto soddisfatti di ciò che sta accadendo», ha assicurato Bessent, ricordando che la soia resta il simbolo della forza economica della farm belt, il cuore rurale dell’elettorato trumpiano.

Il rappresentante per il commercio, Jamieson Greer, ha confermato su Fox News che la priorità è «ottenere maggiore accesso alle terre rare e riequilibrare il deficit commerciale attraverso le esportazioni statunitensi».

TikTok, la partita della sovranità digitale

Altro capitolo dell’intesa è la cessione delle attività americane di TikTok a investitori statunitensi. «A oggi tutti i dettagli sono stati risolti — sarà compito dei leader concludere la transazione quando si incontreranno giovedì», ha detto ancora Bessent.

La formula prevede che ByteDance, la casa madre cinese, mantenga meno del 20 % della nuova società; i dati resteranno sul suolo americano, mentre l’algoritmo continuerà a essere concesso in licenza. Una soluzione che consente al tycoon di rivendicare una vittoria sul fronte della sicurezza digitale, senza interrompere un flusso commerciale da miliardi.

La diplomazia delle terre rare

Il presidente americano continua intanto la sua “campagna d’Asia”. In Malesia ha firmato un memorandum che garantisce agli Usa accesso preferenziale alle risorse critiche della regione e riduce la dipendenza da Pechino. Accordi paralleli sono stati siglati con Cambogia, Thailandia e Vietnam, parte di una strategia volta a costruire nuove filiere di approvvigionamento di minerali e semiconduttori.

Un mosaico che, come scriveva l’Economist, somiglia più a «una pausa tattica che a una riconciliazione»: la militarizzazione economica avanza sotto la veste della distensione, anche per provare a mettere all’angolo Putin sulla guerra in Ucraina.

L’ombra di Taiwan

Sul fronte militare però la tensione resta palpabile. I media di Stato cinesi hanno diffuso un video in cui bombardieri H-6K sorvolano lo spazio aereo vicino a Taiwan per condurre «manovre di confronto».

Il ministero della Difesa di Taipei ha risposto parlando di «un’operazione d’opinione pubblica mirata all’intimidazione». «Invitiamo i nostri cittadini a rimanere uniti di fronte a tali operazioni cognitive, a difendere la libertà e la democrazia e a proteggere insieme la nostra Patria», si legge nel comunicato.

La Cina definisce le esercitazioni «azioni concrete per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale». Intanto, il presidente di Taiwan Lai Ching-te, in un’intervista a due YouTuber, ha ribadito che «la pace deve basarsi sulla forza», aggiungendo: «Abbiamo ideali di pace, ma non possiamo illuderci che un accordo su un pezzo di carta possa garantirla».

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di Alice Carrazza - 27 Ottobre 2025