
L'intervista
Davide Biosa, il professore aggredito dai pro-Pal, racconta al Secolo: “A Firenze clima pesante, per alcuni colleghi me la sono cercata…”
A meno di una settimana dal voto delle elezioni Regionali, il clima in Toscana si è fatto davvero pesante, come racconta in questa intervista al Secolo d’Italia Davide Biosa, 49 anni, professore di lettere di un liceo fiorentino, aggredito in pieno centro da alcuni ex studenti.
Professore Biosa, qualche giornale ha parlato di un aggressione antisemita…
“No, non scomodiamo termini impropri, non sono neanche ebreo. Si è trattato di un’aggressione politica, per le mie idee non allineate sui ProPal e con la sinistra”.
Chi l’ha aggredita?
“Ad aggredirmi verbalmente, poi rincorrendomi sono stati due ex studenti del liceo dove insegnavo l’anno scorso. Mi hanno riconosciuto per strada mentre passeggiavo col mio cane e hanno iniziato a provocarmi…”
In che senso?
Professore, siamo appena stati alla manifestazione per la Palestina, noi siamo per Hamas, perché non è venuto anche lei in piazza”.
E lei come ha risposto?
“Io sono dalla parte della Palestina e non dalla parte degli integralisti islamici e di Hamas. A questo punto hanno cominciato a imprecare contro di me, dicendomi che dovevo venire appeso a testa in giù con la Meloni, da qui alle minacce di massacrarmi di botte. A quel punto mi sono allontanato mentre i due mi rincorrevano, uno mi ha sputato addosso”.
E ha deciso di denunciare il fatto
“Trovo gravissimo che ragazzini di 18 anni cerchino di bullizzare il loro ex insegnante, ragazzi che tra l’altro ancora sono liceali”.
Tra i suoi colleghi ha trovato solidarietà?
“Alcuni mi hanno espresso solidarietà, altri no con il sottotesto implicito: te la vai a cercare”.
Perché ‘se la andrebbe a cercare’ secondo alcuni colleghi?
“Perché Firenze, nonostante tutto, resta una città piccola e pettegola. Nelle mie lezioni cito De Felice, le marocchinate, i libri di Pansa. Qui a Firenze, un docente che ‘osa farlo è già considerato un fascista. Si è liberi solo di raccontare ciò che fa comodo alla sinistra? Non ci sto, anche se devo subire situazioni come questa”.
Non è stata la prima aggressione?
“Purtroppo no. Due settimane fa passeggiavo tornavo da una cena del Rotary club e lo stesso gruppetto dei ragazzi mi ha tirato un cubetto di ghiaccio. Sicuramente conoscono le mie posizioni politiche”.
Che arguisco non sono di sinistra: a firma Davide Biosa in rete ci sono anche articoli pubblicati da Il Primato nazionale, forse anche la sua pubblicistica avrà infiammato qualche testa calda…
“Articoli storici e culturali, scrivo anche per altre riviste, non capisco dove sia il problema. Siamo davvero al fascismo degli antifascisti”.
Tra pochi giorni ci sono le elezioni regionali, anche questo avrà sobillato gli animi?
“Si servono dell’antifascismo in servizio permanente per mantenere il potere. Ora, ad esempio, stanno strumentalizzando il dramma di Gaza e del popolo palestinese. Strano però che questi sinceri democratici abbiano ignorato altre tragedie come il Darfour o gli Armeni. Temo che il tema di Gaza sia solo funzionale alla loro ideologia e alla loro battaglia contro il governo”.