Il gip di Milano
Crollano le accuse contro il figlio di Ignazio La Russa: non ci fu stupro. Archiviato lui e l’amico dj Tommaso Gilardoni
Crollano le accuse a carico di Leonardo “Apache” La Russa, il figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa. Il giudice per le indagini preliminari di Milano Rossana Mongiardo ha deciso di archiviare l’indagine per violenza sessuale che vedeva indagati La Russa jr e l’amico deejay Tommaso Gilardoni.
Dopo l’udienza di opposizione all’archiviazione, avanzata all’avvocato Stefano Benvenuto, il quale tutela la ventiduenne che ha sporto denuncia, arriva la decisione della giudice che accoglie la richiesta della Procura.
L’indagine a carico di Leonardo Apache, figlio di Ignazio La Russa
Al centro dell’indagine quanto accaduto la notte tra il 18 e il 19 aprile del 2023, quando i tre si ritrovarono a casa di Leonardo Apache dopo aver trascorso insieme la serata in un locale esclusivo del centro di Milano. La mattina la giovane si svegliò nel letto dell’ex amico di liceo senza ricordare nulla. Per il legale della giovane, le condizioni fisiche della ragazza accertate da una consulenza medica e i video, recuperati nel cellulare dei due indagati mostrerebbe che le condizioni della sua assistita non erano tali da prestare consenso.
Di opposto avviso, invece, la Procura e ora, con la decisione di archiviare, anche la giudice Mongiardo sembra far proprie le conclusioni contenute nella richiesta della procuratrice aggiunta Letizia Mannella e della pm Rosaria Stagnaro. Le due rappresentanti dell’accusa scrivono: “Non vi è in atti la prova che gli indagati, pur consapevoli dell’assunzione di alcuni drink alcolici da parte della ragazza, abbiano percepito, in modalità esplicita o implicita, la mancanza di una valida volontà della ragazza”.
Leonardo Apache La Russa e l’amico restano indagati per il filone che riguarda il revenge porn, ossia la diffusione di immagini senza il consenso della vittima. Il prossimo 13 novembre si tornerà, per la seconda volta, davanti alla giudice per le indagini preliminari di Milano Alessandra Di Fazio. Secondo l’accusa, il figlio del presidente del Senato il 19 maggio 2023 avrebbe filmato e inviato al deejay, tramite WhatsApp, “un video a contenuto sessualmente esplicito, destinato a rimanere privato” che ritraeva la giovane senza il suo “consenso”, si legge nell’avviso di conclusione indagini. A Gilardoni viene invece contestato l’aver inoltrato – nell’agosto successivo – un video a un amico estraneo ai fatti. Il 26enne, “dopo averlo realizzato”, avrebbe inoltrato il contenuto su WhatsApp. Immagini “a contenuto sessualmente esplicito” diffuse, per la procura, “senza il consenso della ragazza”.
La soddisfazione dei legali
“Accogliamo con soddisfazione l’ordinanza di archiviazione del GIP che recepisce non solo i nostri argomenti, ma soprattutto le risultanze di un’ampia e scrupolosa indagine della Procura, rispetto alla quale ci siamo sempre posti in termini di massima disponibilità. Per il nostro assistito si conclude positivamente un doloroso iter processuale che ha giustamente indagato a fondo per oltre due anni e caratterizzato anche da una severa esposizione mediatica, non scevra da ricadute sulla serenità familiare, in primis di Leonardo, affrontate silenziosamente e con fiducia nella giustizia”. Così in una nota i legali di Leonardo La Russa, avvocati Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo.