
Al festival del Cinema
Caivano, niente boss eroi ma una preside “coraggio” e un governo presente: così la fiction ribalta gli schemi di Saviano
Di presidi in trincea, nella scuola italiana, ce ne sono tante, ma Eugenia Carfora, dirigente scolastica che opera nel quartiere periferico di Caivano, è ormai un simbolo per tutti coloro che credono che la riqualificazione non nasca solo dalla sicurezza ma anche dalla cultura. Sulla professoressa, più volte al centro di narrazioni giornalistiche sul quartiere su cui il governo Meloni ha scommesso da subito, al festival del Cinema di Roma è stata presentata ieri la fiction “La Preside”, a breve in onda su Rai 1, è liberamente ispirata alla vera storia della preside dell’Istituto Morano di Caivano, divenuta simbolo di riscatto e coraggio nel recupero educativo di una zona difficile.
Caivano, la preside “coraggio” e l’azione del governo Meloni
La protagonista della serie, Eugenia Liguori (interpretata da Luisa Ranieri), è una dirigente scolastica di 47 anni che accetta il suo primo incarico in una scuola dell’hinterland napoletano, l’Istituto Anna Maria Ortese, situato in una delle aree più degradate del territorio, teatro di abbandono scolastico e infiltrazioni criminali. La donna decide di rimettere in piedi la scuola, trasformandola da luogo di degrado in presidio di legalità, inclusione e speranza. Una speranza che negli anni la Carfora ha condiviso anche con la premier Meloni, che sul territorio, oltre a se stessa, ha spedito per tre anni, a turno, tutti i suoi ministri e indirizzato investimenti e sostegni, anche al parroco simbolo, Don Maurizio Patriciello, recentemente finito nel mirino dei clan. Clan su cui, in quella zona, si sta lavorando per smantellarne potere e prestigio, evitandone narrazioni – e fiction – che ne esaltino carisma e influenza, come accaduto negli anni scorsi con le varie serie di “Gomorra”, ispirate ai libri di Roberto Saviano. Fiction che hanno ottenuto l’effetto di creare suggestione, e ammirazione, per gli esponenti dell’anti-Stato.
La Carfora, invece, negli anni ha accompagnato e incoraggiato l’azione del governo, sul piano educativo, soprattutto, da quando, durante la visita della presidente Meloni a Caivano, il 31 agosto del 2023, dichiarò che “servono insegnanti bravi, i più bravi d’Italia” perché solo così si possono salvare i giovani del Parco Verde dal loro destino. La dirigente sottolineò la necessità di personale scolastico altamente motivato e preparato per contrastare il degrado e la dispersione scolastica, ridotta a metà nel corso del suo mandato.
In un’intervista all’agenzia Ansa, si era rivolta direttamente alla premier, le direbbe: “Non servono scorciatoie, ma laboratori di vita dove i migliori maestri aiutino quei ragazzi a diventare uomini migliori”. Negli anni successivi, Carfora aveva poi lodato la presenza continua delle istituzioni a Caivano, definendola “un segnale importante”, rilanciando nelle richieste di investimenti concreti e professori capaci di “amare ciò che fanno”. Nessuno spot politico o di parte, nessun inchino ai politici, ma tanta voglia di remare nella stessa direzione.