
Il Consiglio Ue
Bruxelles dà il via libera al nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia: l’uno-due di Usa e Ue fa innervosire Mosca
Per la prima volta viene colpito anche il gas. Von der Leyen: «Manteniamo alta la pressione sull'aggressore. Non ci fermeremo finché il popolo ucraino non avrà una pace giusta e duratura»
«Gli Stati membri dell’Unione europea hanno approvato il nostro 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Manteniamo alta la pressione sull’aggressore». A scriverlo sui social è stata la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, dopo che la presidenza di turno danese aveva annunciato il via libera alle misure, che agiscono sul piano energetico, finanziario e commerciale. E «per la prima volta – ha sottolineato von der Leyen – colpiamo il settore del gas russo, il cuore della sua economia di guerra. Non ci fermeremo finché il popolo ucraino non avrà una pace giusta e duratura».
Via libera al 19esimo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia
Il pacchetto è stato approvato per procedura scritta, come era stato anticipato ieri sera dopo la rimozione del veto slovacco. Come i precedenti mira a colpire le principali fonti di reddito della Russia con l’obiettivo di indebolirne la capacità bellica. Il precedente pacchetto, adottato nel luglio scorso, prevedeva un meccanismo rivisto del tetto massimo al prezzo del petrolio.
Per la prima volta colpito anche il gas
Per quanto riguarda il Gnl, il gas naturale liquefatto, introduce il divieto graduale di importazione: sei mesi per i contratti a breve termine e dal primo gennaio 2027 per i contratti a lungo termine. La misura si accompagna con il pacchetto RePowerEu, che segue un altro iter e che prevede lo stop alle importazioni di gas dalla Russia al più tardi dall’inizio del 2028, e con altre limitazioni nel settore petrolifero, che si aggiungono a quelle finanziarie e commerciali.
L’uno-due di Usa ed Europa
La nuova stretta Ue arriva a poche ore dall’annuncio del Dipartimento del Tesoro Usa di sanzioni verso le principali compagnie petrolifere russe, Rosneft e Lukoil, accompagnato dall’invito a Mosca ad accettare immediatamente il cessate il fuoco in Ucraina.
Tajani: «Mosca dovrà arrivare a più miti consigli»
La Russia dovrà «venire a più miti consigli» sulle condizioni per fermare la guerra in Ucraina, ha commentato da Bruxelles il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del prevertice del Ppe. «Mi pare che gli Stati Uniti siano rimasti delusi dalla reazione di Vladimir Putin. Sembrava possibile un incontro per avviare una seconda fase del dialogo e hanno risposto di no. Poi si assumono le responsabilità anche a Mosca di ciò che sta accadendo, perché loro hanno avviato la guerra», ha proseguito Tajani, per il quale Mosca «alla fine, dovrà venire a più miti consigli per forza.
Se gli Stati Uniti inviano messaggi forti, a partire dalle sanzioni sulle grandi compagnie petrolifere, questi avranno una ricaduta non indifferente sull’aspetto economico-finanziario, sui soldi che servono per foraggiare la guerra». Quanto all’eventuale prestito Ue all’Ucraina basato sugli asset congelati alla Russia, il ministro degli Esteri ha ribadito che «in linea di principio non sono contrario, però bisogna fare un approfondimento e verificare se ci sono le condizioni per poterlo fare, soprattutto giuridiche, perché non dobbiamo commettere errori e poi fare un favore alla Federazione Russa».
Zelensky: «Le sanzioni sono molto importanti»
Le sanzioni Usa e Ue sono «molto importanti», ha commentato Volodymyr Zelensky, arrivando al Consiglio Ue accompagnato dal presidente Antonio Costa. «Questo è un buon segnale affinché altri Paesi nel mondo si uniscano alle sanzioni», ha aggiunto il presidente ucraino, che si trova a Bruxelles, sottolineando la necessità di colpire non solo il settore energetico russo, ma «anche la flotta ombra, eccetera», e serve «continuare e continuare, finché Vladimir Putin non fermerà questa guerra. Quindi queste sono decisioni molto importanti».
Il nervosismo di Mosca: le misure colpiscono nel segno
Le nuove sanzioni hanno provocato un forte nervosismo a Mosca. Per la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, la stretta americana su Rosneft e Lukoil sarebbe «illegale», contraria agli interessi nazionali Usa e «del tutto controproducente, anche in termini di segnale di sostegno al raggiungimento di soluzioni negoziate significative al conflitto ucraino». Quindi, sarebbe destinata ad avere un effetto «disastroso dal punto di vista politico interno e negativo per la stabilità dell’economia mondiale», ha avvertito la portavoce, rivendicando che la Russia avrebbe «sviluppato una solida immunità alle restrizioni occidentali e continuerà a sviluppare il suo potenziale economico, incluso quello energetico». Più o meno le stesse argomentazioni usate anche nei confronti delle sanzioni Ue, rispetto alla quale in più Zakharova ha minacciato che «risponderemo in modo appropriato, attento e in conformità con i nostri interessi fondamentali».