
Conti in tasca
Benigni salvato da TeleMeloni: la società dell’attore evita il rosso in bilancio grazie alla Rai
“La vita è bella”, ma anche “Mamma Rai”, per Roberto Benigni: incredibile ma vero, perché proprio con l’arrivo di un governo di destra l’attore premio Oscar vede le casse della sua società salvate proprio da TeleMeloni.
Strane parabole della vita artistica dell’attore che, proprio in Rai, grazie a Renzo Arbore, conquisto popolarità tra gli italiani. Secondo quanto riportato da Open, la società Melampo, gestita da Roberto Benigni e dalla moglie Nicoletta Braschi, non ha intascato nemmeno un euro di utili nell’ultimo anno, a causa di ricavi in forte calo e utili ai minimi storici.
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Insomma, dopo anni di successi cinematografici e teatrali, Benigni vede rosso non solo dal punto di vista ideologico, ma anche sui registri contabili dei suoi bilanci.
La storica società Melampo Cinematografica, che negli anni ha prodotto capolavori come La vita è bella e Il mostro, non registra un film all’attivo dal 2005, anno de La tigre e la neve. E la lunga distanza temporale inizia a farsi sentire. Nel 2023 i ricavi della società sono scesi per la prima volta sotto il milione di euro, fermandosi a 852.683 euro, contro gli 1,44 milioni dell’anno precedente. Anche l’utile netto è crollato: da 733.782 euro a 184.353 euro. A fronte di questi dati, per la prima volta Benigni e Braschi non si sono distribuiti dividendi, a differenza degli anni precedenti: nel 2022 avevano incassato 330 mila euro e nel 2023 300 mila euro ciascuno.
In cassaforte diritti per oltre cento milioni di euro
La coppia resta comunque in grado di unire il pranzo con la cena: come sottolinea Franco Bechis su Open, il valore cumulativo dei diritti cinematografici e televisivi accumulati da Melampo è stato valutato in bilancio in oltre cento milioni di euro. Una cifra che pochi autori e produttori possono vantare, frutto anche di titoli storici come La vita è bella – che valse a Benigni l’Oscar – e Pinocchio, quest’ultimo meno fortunato al botteghino.
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A questi si aggiungono produzioni teatrali e televisive come TuttoDante, gli spettacoli sulla Costituzione italiana e l’Unione Europea, che hanno mantenuto attiva la società, seppur con rendimenti ormai in calo.
Insomma, per Roberto Benigni e Nicoletta Braschi la fase di massimo splendore economico sembra essersi esaurita. Come conclude Open, i coniugi vivono oggi dei frutti seminati negli anni d’oro, ma i numeri parlano chiaro: la miniera d’oro si sta esaurendo, e la vita – almeno nei bilanci – è un po’ meno bella. Meno male che c’è Mamma Rai, che ancora gli concede spazi e visibilità, come al Festival di Sanremo. E se è vero, come sostengono a sinistra, che viale Mazzini è diventata TeleMeloni, Benigni potrebbe tranquillamente passare da “Berlinguer ti voglio bene” perlomeno un “Grazie Giorgia”.
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