
C'è chi dice no
Ambrogino alla Flotilla, pure Feltri non ci sta: «Un’onta. Se lo daranno, lo restituirò. Sala non può lavarsene le mani»
Il direttore si schiera con Annamaria Bernardini de Pace con un editoriale dal titolo "Assurdo premiare Hamas, riprendetevi la mia onorificenza": «Ha reagito da vera milanese. E non è sola: farò come lei»
Anche Vittorio Feltri è pronto a riconsegnare il suo Ambrogino d’oro nel caso in cui l’ipotesi di conferire l’onorificenza alla Flotilla dovesse concretizzarsi. Ad annunciarlo è stato lui stesso con un editoriale sul Giornale, sotto il titolo «Assurdo premiare Hamas, riprendetevi la mia onorificenza», nel quale punta anche l’indice contro la scelta pilatesca di Giuseppe Sala: il sindaco ha rimandato alla responsabilità del consiglio comunale, di fronte alle proteste dell’avvocato Annamaria Bernardini de Pace che per prima ha manifestato l’enorme disagio di trovarsi affiancata ai naviganti pro-Pal, dicendosi pronta a restituire il premio ricevuto nel 2014.
Feltri sull’Ambrogino d’oro alla Flotilla: «Assurdo premiare Hamas»
Nel suo articolo, Feltri, sottolineando che l’ipotesi di assegnare l’Ambrogino d’oro al capitano della Flotilla «sta prendendo corpo per volontà del Pd e di altre componenti della maggioranza su cui si regge il sindaco Beppe Sala», ricorda che la spedizione «tra selfie e proclami, ha tentato in ogni modo di disturbare la trattativa di pace che, piaccia o no, è stata portata a compimento da Trump, con il sostegno fattivo di Giorgia Meloni e di ventidue Stati, Israele e Hamas compresi», che «i quaranta italiani imbarcati in quell’avventura non hanno mai chiesto la liberazione degli ostaggi» e che «tornati in patria, i loro amici hanno messo a soqquadro le città, ferito cinquanta agenti, bloccato treni e tangenziali. Altro che missione di pace: scenografia per un paio d’ore di gloria».
Il direttore contro Sala: «Fa come Ponzio Pilato, ma la proposta arriva dalla sua maggioranza»
Ciononostante, «ora il Comune di Milano pensa di premiarli», mentre «Sala, davanti all’indignazione, si è lavato le mani nel catino di Ponzio Pilato arrivato per l’occasione dal museo dei don Abbondio – e ha fatto sapere, tramite l’ufficio stampa, che la decisione spetta al Consiglio comunale. Peccato che la proposta arrivi proprio dai pezzi grossi della sua maggioranza».
L’appoggio a Bernardini de Pace: «Ha reagito da vera milanese»
Di fronte a questa situazione, Bernardini de Pace «ha reagito da milanese vera», annunciando la restituzione in caso la sinistra dovesse davvero dare seguito ai suoi intenti. «Non da sola: anch’io farò lo stesso», avverte il direttore, ricordando che «quell’onorificenza, simbolo di una città libera, operosa e solidale, non può essere consegnata a chi ha scelto la propaganda al posto della pietà e l’odio ideologico al posto della compassione».
Anche Feltri pronto a restituire l’Ambrogino d’oro: «Fu una gioia immensa, ora rischia di diventare un’onta»
Feltri su insignito con l’Ambrogino d’Oro nel 2006 e lo ricevette, ricorda, «con immensa gioia». Un sentimento che, però, «si trasformerebbe in onta se lo conservassi dopo che gliel’hanno venduta, l’anima. Perché Milano non è mai stata neutrale fra chi salva vite e chi le usa come bandiere. Premiare i simpatizzanti – più o meno consapevoli – dei boia del 7 ottobre sarebbe uno sfregio alla memoria civile della città e al suo umanesimo laico». «Altro che pluralismo di idee: sarebbe il trionfo dell’ipocrisia, l’ennesima carezza ai finti pacifisti che odiano in nome dell’amore. Consegni pure, Sala, i suoi Ambrogini alle comparsate mediatiche. Noi, il nostro, lo restituiremo. E insieme – conclude Feltri – restituiremo a Milano, speriamo, la dignità che merita».