
Il cerchio si stringe
Affidopoli, per Ricci gli imbarazzi non finiscono mai: spunta tra gli indagati anche il suo ex capo di gabinetto
Terminata la campagna elettorale nelle Marche con un bel flop per Matteo Ricci, il cerchio si stringe attorno a lui e l’ombra di Affidopoli riemerge con tutte le sue opacità. Spunta anche Massimiliano Amadori, l’ex capo di gabinetto dell’ex sindaco di Pesaro e ancora nel gabinetto del sindaco Andrea Biancani, tra gli indagati nell’inchiesta Affidopoli. Il nome di Amadori per la Procura pesarese potrebbe essere una figura chiave, un ‘ponte’ tra politica e amministrazione, che avrebbe reso operative le indicazioni che partivano dall’alto e quindi concretizzando gli affidamenti e le sponsorizzazioni.
Affidopoli, spunta il nome di Massimiliano Amadori, ex capo di gabinetto di Ricci
Dal 9 settembre 2019 al 17 giugno 2024 Massimiliano Amadori ha gestito il gabinetto di Ricci, subentrando a Franco Arceci (anche lui indagato) dopo il pensionamento. Per lui è scattata un’accusa di corruzione (la stessa di Ricci): la Procura di Pesaro ritiene che, «nella qualità di incaricato di pubblico servizio e nei fatti anche di pubblico ufficiale», abbia «interferito illegittimamente nella genesi dei provvedimenti emessi dai funzionari competenti», anche nella gestione di forniture e servizi pagati, in parte, da enti pubblici e fondazioni».
Affidopoli, il ruolo di Amadori
Amadori, che aveva ricevuto l’incarico dopo il pensionamento di Franco Arceci (altro iscritto nel registro), è tutt’ora nello staff del primo cittadino Andrea Biancani, estraneo all’indagine. Per gli inquirenti, Amadori avrebbe avuto un ruolo di raccordo tra l’amministrazione e le associazioni Opera Maestra e Stella polare, presiedute da Stefano Esposto, assegnatarie di lavori e incarichi con modalità ritenute irregolari, in alcuni casi frazionando strumentalmente gli appalti per consentire l’affidamento diretto.
Affidopoli, 25 indagati
L’iscrizione nel registro degli indagati di Amadori è emersa dopo che gli è stato notificato un avviso di accertamento tecnico non ripetibile sul cellulare di Massimiliano Santini; altra figura chiave, l’ex braccio destro dell’ex sindaco Ricci per quanto riguarda gli eventi, che secondo gli inquirenti avrebbe favorito le associazioni di Esposto in cambio di denaro. I nuovi accertamenti sono stati disposti – ricostruisce Rainews- su richiesta del difensore dello stesso Santini, Gioacchino Genchi: sotto esame, in particolare, un secondo profilo Whatsapp usato per lavoro.
Gli indagati nella cosiddetta Affidopoli ora sono venticinque. In difesa di Amadori interviene proprio Ricci: “Un lavoratore eccezionale, serio e onesto. Sono certo che dimostrerà la sua totale estraneità ai fatti contestati”, scrive in una nota.