Il caos del Pd
A Milano la “congiura” dei riformisti: se perde in Campania, Schlein va a casa. Picierno liquida il campo largo: “Surreale…”
“Partecipare o meno all’incontro diventa una scelta di campo…”, sintetizza oggi “Open”, a proposito dell’adunata dei riformisti del Pd oggi a Milano, che in realtà è un sottogruppo nato dal distacco tra il leader della corrente minoritaria, Stefano Bonaccini. Ci saranno molti, o quasi tutti, tranne Stefano Bonaccini, tra coloro che non sono di stretta osservanza “schleiniana”: Lia Quartapelle, Pina Picierno, Giorgio Gori, Lorenzo Guerini, Marianna Madia, Simona Malpezzi, Graziano Delrio, Piero Fassino, Sandra Zampa, Walter Verini, Elisabetta Gualmini, Paola De Micheli, Filippo Sensi con ospiti di “area”, tra i quali Tito Boeri, Daniela Fumarola, Sofia Ventura, Tommaso Nannicini, Francesco Longo, Simone Gamberini, Luca Stanzione, Federico Valtolina. Interverrà Beppe Sala, il sindaco di Milano. Parleranno, tra gli altri, Piero Fassino, Sandra Zampa, Walter Verini, Elisabetta Gualmini, Paola De Micheli, Filippo Sensi. Molti di questi parlamentari ed eurodeputati, lo scorso maggio, firmarono una lettera pubblicata su la Repubblica in vista del referendum dell’8 e 9 giugno. In quel documento annunciavano l’intenzione di votare «sì» ai quesiti su cittadinanza e imprese appaltanti, ma di astenersi sugli altri tre referendum, discostandosi dalla linea di Schlein, che invece indicava cinque sì. La lettera provocò inevitabilmente un terremoto all’interno del Pd. Oggi, in avanscoperta, è andata Pina Picierno, la più agguerrita nell’opposizione a Elly Schlein, che a giudizio di tutti rischia la poltrona se dovesse perdere le Regionali in Campania col “campo largo” a trazione grillina.
Pd all’esame dei riformisti, una sfida alla Schlein
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