CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Vino made in Italy, i dazi Usa sono stati un boomerang: nel primo trimestre 2025 gli americani hanno fatto scorta

Richieste in aumento

Vino made in Italy, i dazi Usa sono stati un boomerang: nel primo trimestre 2025 gli americani hanno fatto scorta

Con l'arrivo delle tariffe imposte dalla nuova amministrazione Trump, gli acquirenti hanno trovato un'escamotage per eludere la misura e accontentare la domanda per il prodotto

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 3 Settembre 2025 alle 12:18

I dazi Usa non hanno rallentato il mercato del vino italiano, visto che molti importatori americani hanno accumulato le scorte ancor prima del verdetto economico della Casa Bianca. Non a caso, il grande acquisto dei primi tre mesi ha permesso all’Italia di segnare un +2,5% sulla tabella del 2025: si tratta di un segnale positivo, anche se in futuro bisognerà trovare un acquirente diverso da quello americano. I dati sono emersi dal Report wine monitor di Nomisma, citato da Skytg24, che ha delineato le importazioni vinicole nei maggiori mercati mondiali fino a giugno ed evidenziato la mancanza di un andamento univoco.

I dazi Usa non hanno indebolito i vino italiano

Oltre al disfattismo, sembra che la polemica sulle tariffe statunitensi fino a questo momento sia stata un buco nell’acqua. Nel frattempo gli Usa si confermano come il mercato principale del vino, anche se i dazi hanno provocato un calo nel secondo trimestre del 2025. A marzo la crescita delle importazioni ha raggiunto un incremento del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, mentre l’accumulazione di scorte ha portato a un decremento del 7% delle esportazioni italiane nel periodo tra aprile e giugno. Insomma, negli Usa c’è chi temeva a sua volta per i dazi e ha quindi deciso di avvantaggiarsi per accontentare la domanda.

Lollobrigida: «Il governo continuerà a sostenere il settore»

«Il governo intende continuare a sostenere in maniera concreta un settore fondamentale per l’economia italiana e che non possiamo permetterci di disperdere», ha spiegato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida in una riunione a Palazzo Chigi nei primi giorni di agosto. Fino a questo momento, l’Italia è diventato il leader mondiale «nella produzione di vino e ha raggiunto nel 2024 la cifra record di 8,1 miliardi di euro nell’export, con un incremento del 5,5% rispetto al 2023. Un traguardo straordinario che dimostra la forza, la qualità e la competitività del vino italiano». Poi ha parlato dell’intesa che l’esecutivo ha concordato con Coltivitalia, grazie a cui è stato stanziato «un miliardo per rafforzare l’autonomia produttiva dell’agricoltura italiana e sostenere in modo strutturale settori chiave come quello del vino. Siamo determinati a difendere le nostre eccellenze a fianco dei produttori che ogni giorno contribuiscono alla crescita economica dell’intera nazione».

 

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Gabriele Caramelli - 3 Settembre 2025