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Valditara, i soliti collettivi rossi lo accolgono a Torino tra insulti e lacrimogeni. Il ministro li stende: “Per fortuna c’è anche una scuola bella”

Il ministro al Secolo

Valditara, i soliti collettivi rossi lo accolgono a Torino tra insulti e lacrimogeni. Il ministro li stende: “Per fortuna c’è anche una scuola bella”

"A scuola si apprende la gentilezza. Qualcuno non conosce il rispetto delle istituzioni, ma ce ne faremo una ragione". Una manifestazione che avrebbe potuto essere un confronto pacifico si è trasformata nell’ennesimo episodio di tensione voluto dai veri "democratici"

Politica - di Adriana De Conto - 19 Settembre 2025 alle 11:58

Ecco come a sinistra abbassano i toni. “Valditara vattene, nessuno ti vuole”. E’ il coro accompagnato insulti e dal lancio di qualche fumogeno con un cui i manifestanti del collettivo di studenti medi Ksa hanno “accolto” all’istituto superiore Zerboni di Torino l’arrivo del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Questi civilissimi studenti avranno qualche cattivo maestro, è indubbio… E così un’altra “perla” si aggiunge all’antologia horror del linguaggio d’odio che contro ogni realtà a sinistra affibbiano alla destra. Gli studenti, che hanno anche esposto un cartello con la scritta ‘Valditara il ministro con l’elmetto vattene’, protestano contro la riforma della scuola varata dal governo. E protestare è lecito, la i toni, le forme e il linguaggio sono inaccettabili. Come lo sono dall’inizio del governo Meloni, da quando ha preso piede l’insulto e il rogo di manichini di ministri del centrodestra. A presidio dell’area c’era un imponente schieramento di forze dell’ordine. All’arrivo i manifestanti hanno tentato di forzare il blocco ed è volato qualche spintone.

Collettivi rossi contro Valditara, interviene la polizia

Valditara era andato a parlare contro il bullismo e i bulli se li è trovati tutti là. Il ministro ha risposto salutando da lontano, mentre dalle finestre della scuola alcuni studenti hanno applaudito in segno di approvazione e di rispetto. Un’altra scuola c’è. La chiamano protesta, in realtà non vedono l’ora di menare le mani. Del resto, i cattivi maestri siedono anche in Parlamento, e stavano per venire alle mani pure loro. La bagarre preparata giovedì alla Camera dal Pd per il passaggio di una riforma è più grave che inverosimile. Era un provocazione studiata a tavolino, come poi i video si sono incaricati di rivelare. Ina provocazione irresponsabile perché arrivata dopo una settimana di fuoco: dopo parole d’odio ascoltate all’indomani dell’omicidio politico di Charlie Kirk, a seguito delle quali l’invito del presidente Mattarella era stato chiaro: usate un linguaggio civile, degno di un vero confronto politico. Abbassate i toni. La lezione presidenziale è caduta a vuoto. Quella della premier Meloni che aveva  parlato di “clima intollerabile” gliel’ha rovesciata contro la sinistra, dando a lei la colpa del linguaggio d’odio. Smentendosi ancora una volta in modo miserevole.

Valditara al “Secolo d’Italia”: C’è una scuola bella, non quella di stamattina”

Il ministro Valditara a Torino ha risposto con signorilità agli insulti dei collettivi rossi e commenta con il Secolo d’Italia la sua mattinata:  “La scuola deve essere un luogo di apprendimento sereno, un luogo dove si insegna il rispetto e dove si impara la gentilezza: la gentilezza fra compagni, il rapporto positivo dialogante, il rapporto di crescita con i docenti; il rispetto delle istituzioni che magari qualcuno non conosce, ma ce ne faremo una ragione. E soprattutto la scuola deve essere un luogo di crescita della persona”.  Il ministro dell’Istruzione e del Merito assicura che al netto di qualche ragazzotto indottrinato “un’altra scuola c’è, esiste. Una scuola che vuole crescere, nutrire le speranze di tanti giovani. Esiste un’altra scuola che non è quella rappresentata dai collettivi armati di insulti, fumogeni e slogan pieni di insulti”.  Il ministro ha parlato con il Secolo quasi in diretta da Torino. E’ intervenuto  durante la visita all’istituto superiore Zerboni di Torino. Una scuola non certo scelta a caso da Valditara. La scuola, infatti, è stata al centro delle cronache nell’ultimo anno per episodi di aggressione nei confronti dei docenti.

“Ai collettivi rispondo con l’articolo 4 della Costituzione…”

Agli studenti dei collettivi che lo hanno insultato il ministro risponde con il richiamo alla Costituzione: “C’è l’articolo 4, importantissimo. Quello che riconosce il diritto al lavoro per tutti i cittadini. Ecco”. Andate a lavorare. Per chi vuole studiare- assicura il ministro- c’è una scuola bella. Dove qualsiasi persona deve avere una possibilità di realizzare i suoi straordinari talenti. Io credo fortemente nel fatto che la bellezza della scuola costituzionale valorizza i talenti di ogni giovane”. Ecco: “Questa è la scuola del merito che noi vogliamo, che tutti i ragazzi d’Italia devono poter avere”.

“Ha poi promesso con vigore di volere arrivare alla verità sul suicidio del 15enne che ha sconvolto l’Italia: “Vogliamo  capire che cosa è successo, perché il bullismo deve essere stroncato sempre e comunque, come la violenza, la prepotenza”. Ha ringraziato gli ispettori “che stanno facendo il loro lavoro con una serie di audizioni e quindi sicuramente arriveranno a delle conclusioni. Ovviamente nel rispetto delle indagini della procura di fronte alla quale noi dobbiamo sempre fermarci. Ma vogliamo la verità”.

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di Adriana De Conto - 19 Settembre 2025