
Promemoria per Elly
Uniti e perdenti, i dieci flop del centrosinistra nelle regionali dal 2019: l’impietoso elenco
Uniti si vince. “Sono testardamente unitaria”. E no Elly, guarda bene. E’ la decima sconfitta del cosiddetto campo largo quando si presenta unito alle elezioni regionali. Per citare Youtrend – Pd, M5S, Avs e cespuglietti vari hanno sul groppone ben dieci flop. Uniche eccezioni Umbria, Sardegna ed Emilia Romagna. Lo schema è il seguente, partendo dal 2019, quando in Umbria vinse la coalizione di centrodestra con Donatella Teisei. Elly prenda nota: non sarà l’addizione delle sigle a produrre un programma convincente. Che non c’è.
La tragica realtà segnalata da Youtrend
Youtrend rinfresca la memoria a tutto il campo largo affondato con i suoi dati. 2020, regionali in Liguria: vinse Giovanni Toti. Passiamo alla Calabria l’anno successivo, il 2021, con la vittoria di nuovo del centrodestra Roberto Occhiuto. Bisogna arrivare al 2023 per osservare un’altra batosta tripla per il centrosinistra presentatosi unito, sia in Lombardia – vinse Attilio Fontana- sia in Friuli Venezia Giulia dove prevalse Massimiliano Fedriga; sa nel Molise, dove si aggiudicò la guida ella regione, Francesco Roberti. Un 2023 da dimenticare per Elly.
Il centrodestra vittorioso 10 a 3 nelle Regionali
Seguì nel 2024 la vittoria del centrosinistra in Sardegna con Alessandra Todde. E furono squilli i tromba. A sinistra parlarono di rimonta, di vittoria psicologica che avrebbe dovuto portare con sé, a ruota, la vittoria anche nell’Abruzzo di Marsilio. Nella regione si precipitarono tutti i leder del centrosinistra, sventolando il “modello Todde” come nuovo paradigma politico. Marsilio vinse di nuovo. Quel modello naufragò nello stesso anno in cui si votò sia Sempre in quell’anno un’altra doppietta del centrodestra in Basilicata (Vito Bardi) e in Liguria, dove venne rieletto Giovanni Toti.
Elly, le batoste le hai viste arrivare?
Il centrosinistra confermò , sempre nel 2024, la sua guida in Emilia Romagna (che è sempre stata sua) e poi prevalse in Umbria con Stefania Proietti. E siamo arrivati alle Marche, con il successo reiterato di Francesco Acquaroli. Totale: dieci regioni perse in un pugno di anni. Testardamente unitari, decisamente perdenti. Perché non bastano i buoni propositi, non bastano le somme matematiche per convincere e vincere: servono i programmi, la postura con cui si presenta lo schieramento. “Scendiamo in campo per battere la destra” non è un programma. Poi c’è la gamba moderata, la cosiddetta «tenda riformista». Elly non può non averle vite arrivare queste batoste…Le hanno viste e bene anche giornali “amici” non certo ostili al Pd e alla segretaria, come Stefano Folli sul Corriere della Sera e soprattutto Alessandro De Angelis sulla Stampa che firma un editoriale molto severo: per governare non basta unirsi.
Anche i giornaloni metteno Schlein in discussione
“La sconfitta è più grande delle Marche per Elly Schlein e il famoso campo largo…. La batosta è amplificata dal peso politico attribuito nel “racconto” all’appuntamento. In verità, anche un po’ sproporzionato, con quel che accade nel mondo. L’idea cioè che la vittoria potesse rappresentare l’inizio della volata verso le politiche, in questo Midterm a tappe di sei regioni al voto”. Non è così.