
Bilaterale con Starmer
Trump: “Siamo molto vicini a una guerra mondiale. Putin mi ha davvero deluso, non ha mai fatto ciò che aveva detto”
“Siamo molto vicini a una guerra mondiale. Ho messo fine a sette guerre, ma Putin mi ha davvero deluso. Non ha mai mai fatto ciò che mi aveva detto, non ha mai neanche rispettato la leadership degli Stati Uniti”. Così Donald Trump in conferenza stampa nella residenza di Chequers con il premier britannico Keir Starmer durante la visita ufficiale nel Regno Unito. Parole molto dure quelle del presidente Usa in un’altra giornata di tensione alle stelle su entrambi i fronti del conflitto. Dal suo canto il premier inglese ha voluto rimarcare il ruolo dei volenterosi. In un momento storico – ha detto – in cui “si rischia di arrivare alla terza guerra mondiale, cosa che noi non vogliamo arrivi”. “Sarebbe una vergogna”, ha puntualizzato Trump.
Trump: siamo molto vicini a una guerra mondiale, Putin mi ha deluso
“Putin sta uccidendo molte persone e ne sta perdendo più di quante ne stia uccidendo, francamente i soldati russi vengono uccisi a un ritmo più alto dei soldati ucraini”. Così il leader tycoon sottolineando ancora una volta che se fosse stato lui presidente la guerra russa-ucraina non ci sarebbe stata. Il premier britannico da parte sua ha insistito nel chiedere più “pressioni su Putin”. E ha ricordato che il presidente russo ha fatto qualche concessione solo quando Trump lo ha pressato. Parole a cui il presidente americano ha risposto affermando di voler evitare comunque il rischio di “una terza guerra mondiale”.
La Casa Bianca non intende fare pressioni a Netanyahu
Riflettori puntati anche sul conflitto israelo-palestinese. Trump ha ribadito che non intende “fare pressioni” su Benyamin Netanyahu fino a quando “gli ostaggi non saranno liberati”. Quindi ha rievocato l’attacco del 7 ottobre del 2023, insistendo sulla brutalità di Hamas, accusata di “usare gli ostaggi come scudi umani” e di aver “fatto a pezzi i bambini di 4 anni”. L’inquilino della Casa Bianca ha detto poi di essere “in disaccordo” con il premier britannico Starmer sul riconoscimento palestinese annunciato per settembre all’Onu. “È uno dei nostri pochi motivi di divergenza”. Trump ha insistito che ora la priorità è ottenere “l’immediata liberazione degli ostaggi”, sostenendo che “Israele vuole questo”.
“Sto lavorando per riavere la base di Bagram”
Trump afferma che sta lavorando per “riavere” la base di Bagram in Afghanistan, che gli Stati Uniti hanno lasciato dopo che i talebani hanno ripreso il controllo del Paese nel 2021. “Stiamo cerando di riaverla, vi do una notizia, stiamo cerando di riaverla perché loro hanno bisogno di cose da noi, noi rivogliamo la base. Noi dovevamo lasciare l’Afghanistan, ma dovevamo lasciarlo con forza e dignità, dovevamo mantenere Bagram, la grande base aerea, una delle più grandi del mondo, ma l’abbiamo data a loro per niente. A proposito, stiamo cerando di riaverla”.
Tra Londra e Washington legami indistruttibili
Quanto ai rapporti bilaterali Washington-Londra Trump ha parlato di un “legame il cui valore è difficile da descrivere” e che “oggi si è rafforzato ulteriormente”. “È un legame indistruttibile”, ha aggiunto Starmer. Che ha evocato la partnership con gli Usa come decisiva di fronte alle crisi internazionali e alle minacce alla sicurezza, tornando a denunciare le azioni della Russia in Ucraina e invocando la necessità di “accrescere la pressione” sul Cremlino. Gli accordi economici bilaterali raggiunti nel vertice promuoveranno “un record” di investimenti reciproci fra “le due sponde dell’Oceano” pari a 250 miliardi di sterline complessivi. Gli Usa e il Regno Unito hanno “rinnovato la loro relazione speciale” con la storica seconda visita di Stato del presidente Trump. “Siamo andati oltre – ha detto Starmer – siamo partner senza uguali al mondo sul fronte della sicurezza, della difesa, della politica, dell’economia e da oggi, grazie a un accordo appena firmato, “anche nella cooperazione della scienza e della tecnologia”. “Adesso – ha sottolineato Trump – faremo un altro passo importante con un accordo in scienza, tecnologia ed energia e questo creerà una cooperazione tra il settore privato, il settore accademico e quello industriale, dell’intelligenza artificiale che ormai sta prendendo piede. Questo consentirà alle nostre nazioni di essere alla guida dell’innovazione”. La nuova cooperazione riguarderà anche l’energia nucleare.