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Ultimo avvertimento

Trump mette il veto a Netanyahu: “Stop all’annessione della Cisgiordania. È ora di fermarsi”

Washington detta i limiti a Gerusalemme e anche Microsoft si impunta: il colosso tecnologico spegne i servizi usati dall’esercito israeliano per sorvegliare i palestinesi

Esteri - di Alice Carrazza - 26 Settembre 2025 alle 11:07

«È ora di fermarsi». Donald Trump ha deciso di alzare la voce. Non più avvertimenti riservati, non più diplomazia sottotraccia. Dallo Studio Ovale il presidente americano ha scandito con chiarezza: «Non permetterò a Israele di annettere la Cisgiordania. È stato già abbastanza». Parole che pesano come macigni e che segnano un cambio di passo nella gestione del dossier mediorientale.

Lo stop della Casa Bianca

L’annuncio spezza le illusioni di Benjamin Netanyahu e dei suoi alleati ultranazionalisti, che avevano promesso ai coloni l’estensione della sovranità israeliana sui territori occupati. La Casa Bianca, dopo settimane di trattative sotterranee, ha scelto il terreno pubblico per rendere palese il veto. Senza la copertura americana, l’annessione diventa un azzardo privo di sostegno internazionale e carico di costi diplomatici. Anche l’Italia ha marcato la sua posizione. Dal podio dell’Onu Giorgia Meloni ha dichiarato che «Israele ha superato il limite», segnalando con chiarezza il malcontento occidentale di fronte all’impasse su una soluzione a due Stati.

Netanyahu sotto pressione

Il colpo di Trump, tuttavia, arriva proprio alla vigilia del discorso di Bibi alle Nazioni Unite, dove il premier israeliano progettava di attaccare frontalmente i Paesi — Francia, Gran Bretagna, Canada, Australia e Portogallo — “colpevoli” di aver dato legittimità alla Palestina. Ora invece si trova stretto in una morsa: da un lato una coalizione che pretende l’annessione, dall’altro l’alleato americano che pone lo stop. Una frattura che può diventare fatale per la stabilità della maggioranza di governo.

Microsoft spegne all’Idf

Come se non bastasse, a incrinare l’immagine di Israele interviene anche il fronte tecnologico. Microsoft ha disattivato servizi cloud e di intelligenza artificiale usati da un’unità militare israeliana, dopo che un’inchiesta giornalistica aveva rivelato un sistema di sorveglianza di massa sulle comunicazioni dei palestinesi.

Il presidente Brad Smith ha puntualizzato che l’azienda non intende fornire strumenti utili a violare i diritti civili. La decisione ha galvanizzato gruppi pro-palestinesi come Cair e la campagna “No Azure for Apartheid”, mentre da Tel Aviv è arrivato soltanto un imbarazzato silenzio.

Il piano per Gaza

Trump non si è limitato a bloccare Netanyahu: ha rilanciato con un piano in 21 punti per la Striscia di Gaza, illustrato dopo un incontro multilaterale con otto Paesi arabi e musulmani. L’idea è affidare la gestione transitoria a una “Gaza International Transitional Authority”, con la supervisione dell’Onu e il sostegno degli Stati arabi, in attesa di un’Autorità Palestinese rinnovata. Dietro il progetto ci sono il consigliere del presidente Jared Kushner e l’emissario per il Medio Oriente Steve Witkoff, con la benedizione dell’ex primo ministro britannico Tony Blair, pronto a prenderne la guida.

Un bivio per Israele

Per Netanyahu la scelta è tra due incudini: accettare il piano significa rinunciare, almeno nell’immediato, all’obiettivo di smilitarizzare Gaza; respingerlo equivale a un isolamento diplomatico sempre più marcato e a un braccio di ferro con Washington. La sua leadership si trova così a un passaggio decisivo.

Diplomazia e piazza

Intanto, l’Onu si prepara alla protesta simbolica della delegazione palestinese, pronta a uscire dall’aula durante l’intervento di Netanyahu. A New York, sotto l’hotel che ospita il premier, manifestano le famiglie degli ostaggi e gli attivisti anti-governativi. Trump, dal canto suo, insiste: «Vogliamo riportare indietro gli ostaggi, li vogliamo tutti». È il segnale che la Casa Bianca intende imprimere una svolta: la stagione dei silenzi compiacenti è chiusa, Israele dovrà misurarsi con un alleato meno indulgente.

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di Alice Carrazza - 26 Settembre 2025