
Il pressing della Casa Bianca
Trump: “Hamas ha 2-3 giorni per rispondere al nostro piano”. L’Anp è pronta a collaborare. Tajani: faremo la nostra parte
“Hamas ha tre o quattro giorni” per rispondere alla proposta Usa per mettere fine alla guerra a Gaza. Lo detto esplicitamente Donald Trump parlando con i giornalisti prima di salire sul Marine One in direzione Quantico, Virginia. “Circa tre o quattro giorni. Vedremo come andrà”, aggiunge. “Tutti i Paesi arabi hanno aderito. Tutti i Paesi musulmani hanno aderito. Anche Israele ha aderito. Stiamo solo aspettando Hamas, e Hamas o lo farà o non lo farà, e se non lo farà, sarà una fine molto triste”.
Trump: Hamas ha 2-3 giorni per rispondere
Stando a quanto riporta Cbs News, Hamas e le altre fazioni palestinesi starebbero valutando positivamente il piano di cessate il fuoco presentato dalla Casa Bianca. Citando una fonte vicina al negoziato, la risposta ufficiale del movimento palestinese sarà consegnata domani ai mediatori egiziani e qatarioti. L’Anm ha ribadito il suo “impegno” sul programma di riforme e la volontà di “lavorare con gli Stati Uniti, i Paesi della regione e i partner” per porre fine alla guerra a Gaza. L’autorità palestinese guarda a un “accordo globale” che garantisca una “consegna sufficiente di aiuti umanitari a Gaza”. Il “rilascio di ostaggi e prigionieri. La creazione di meccanismi per proteggere il popolo palestinese, garantire il rispetto del cessate il fuoco e la sicurezza”. Lo si legge in una dichiarazione diffusa dall’agenzia palestinese Wafa. L’Anp ha accolto con favore il lavoro “sincero e determinato” di Donald Trump.
L’Onu prende le distanze dal piano di pace
Intanto l’Onu prende le distanze dal piano di pace presentato dal leader tycoon al presidente israeliano Netanyahu Trump, pur essendo citata esplicitamente nel documento. A chiarirlo è stato il portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha), Jens Laerke, che da Ginevra ha ricordato come l’organizzazione non sia stata coinvolta nella sua elaborazione. In Italia governo e maggioranza guardano con speranza e realismo all’ultima mossa americana per mettere la parola fine al conflitto israelo-palestinese. “Spero che dopo l’accordo di ieri sera tra Trump e Netanyahu – anche se ci sono parecchi mal di pancia in Israele – si possa arrivare a un cessate il fuoco. Che porti a un progressivo cambiamento della situazione a Gaza per poi costruire uno Stato palestinese che possa convivere con Israele. Noi italiani siamo pronti a fare la nostra”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto all’evento della Scuola “The Young Hope”. “Noi italiani siamo pronti a fare la nostra parte”, ha assicurato.
Gasparri: un piano molto complesso e ambizioso
“Il piano Trump è molto complesso e ambizioso. Dio volesse che potesse essere attuato in tutti i suoi dettagli. Così Maurizio Gasparri, che sottolinea come il documento affronti ogni aspetto, inclusa la definizione di uno Stato palestinese. “Questa crisi non può essere vista solo con gli occhi di oggi. È una tragedia che affonda le radici in millenni di storia. Guardando al passato più recente, abbiamo assistito agli accordi di Camp David, agli accordi di Abramo, se guardiamo il corso della storia. In tutto ciò, l’America ha sempre avuto un ruolo da protagonista”.