
L'intervista
Sylos Labini riporta il Vate sulla Nave Puglia: la “tripletta” su Rai3 con “Radix” e gli “Inimitabili”: “Contro la globalizzazione dei cervelli”
Belle pagine di servizio pubblico. Il regista: "Sulla Rai si è aperto un filone culturale importante all’insegna del pluralismo e senza pregiudizi. Tre appuntamenti segnano la stagione tv del drammaturgo alla ricerca dell'identità italiana
Chi l’avrebbe mai detto che il 12 settembre prossimo– data dell’impresa di Fiume- su Rai3 potesse andare in onda dalla nave Puglia, dal Vittoriale degli italiani di Gardone Riviera, uno spettacolo “speciale” sul Vate dal titolo “Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile”? L’artefice di questa idea suggestiva Edoardo Sylos Labini. Drammaturgo, regista, giornalista, indomito ricercatore dell’identità italiana. Profondo conoscitore del Vate la cui unicità ha trasferito in fortunati format tv sulla Rai con i suoi “Inimitabili” e in pièce teatrali di successo. Ecco che allora è scattata la “scintilla” di trasferire il suo lavoro (dal 10 settembre su RaiPlay in diretta e il 12 settembre in seconda serata su Rai 3) nel “teatro naturale di d’Annunzio: la tolda della Nave Puglia che campeggia nel Vittoriale”. E’ il primo appuntamento della stagione tv di Sylos Labini, che proseguirà con i programmi “Radix” e i collaudati “Inimitabili”.
Iniziamo dal ritorno del Vate sulla Nave Puglia, uno dei luoghi più iconici del Vittoriale. Idea suggestiva, emozionante. Chi conosce il luogo ne percepisce le potenzialità sceniche “inimitabili”. Come le è venuto in mente?
“La nave Puglia ha una bella storia. Quando d’Annunzio si trasferì al Vittoriale iniziò a costruire il museo di se stesso: si fece mandare dalla Regia Marina la tolda della celebre nave che aveva combattuto eroicamente durante la Prima Guerra Mondiale. Non solo: nella casa degli italiani conservava l’ Ansaldo S.V.A. dal quale aveva lanciato sul cielo di Vienna migliaia di manifesti tricolori. E il Mas della Beffa di Buccari”. Monumenti a se stesso, ma soprattutto testimoni di italianità. Sulla nave Puglia, perfettamente incastonata nella collina dove sorge il Vittoriale, il poeta organizzava letture di Dante Alighieri, feste, ricevimenti: ne aveva fatto un punto di aggregazione culturale”.
Il vate su Rai tre in occasione dell’anniversario di Fiume: una bella offerta storico-culturale degna del servizio pubblico.
“E’ un bel messaggio culturale che andrà in onda in Rai. Si tratta di una pagina di storia poco conosciuta: Fiume rappresentò una “rivoluzione” libertaria e patriottica con 50 anni di anticipo sul Sessantotto: che invece si rivelò una rivoluzione nichilista”.
D’Annunzio a tempo di musica direttamente dalla nave Puglia
Uno spettacolo da non perdere, che prosegue nell’intento di creare un mix di linguaggi artistici: teatro, musica, immagini. Un d’Annunzio a tempo di musica: accompagnato dalle musiche del Maestro Sergio Colicchio, a cura della Rai Contenuti Digitali e Transmediali, tratto dal programma di Rai Cultura di Edoardo Sylos Labini e Angelo Crespi, “Inimitabili“. In collaborazione con RaiPlay.
La tua stagione televisiva è appena iniziata. Dopo la pagina dannunziana ecco arrivare “Radix” – titolo che fa riferimento alle radici culturali del nostro Paese – ciclo di 10 puntate che andranno in onda su Rai Play dal 14 ottobre e dal 23 dicembre su Rai3. E di seguito, in primavera, un nuovo ciclo degli Inimitabili. Una “tripletta” identitaria non di poco conto…
“Si è aperto un bel canale di collaborazione culturale nella rete. Con “Radix” voglio raccontare l’Italia nascosta, l’italianità racchiusa nelle cittadine di provincia che hanno formato la nostra identità. Dieci puntate per raccontare persone e fatti che spesso non trovano spazio nel racconto nazionale: quella dei piccoli comuni, delle province, delle radici culturali”.
Piccolo è bello…E pensare che qualcuno la bollò dicendo: “Tu racconti l’Italietta”…
“Io risposi no: l’Italia “è” provincia. “Radix” è un viaggio nei personaggi della storia, nascosti nelle nostre città minori. L’Italia è fatta per il 90% da piccoli o medi comuni, ed è lì che si trovano storie straordinarie che nessuno conosce”.
E lei le conosce bene. Da attore ho calcato i teatri di ogni regione. Da 7 anni cura il giornale Cultura e Identità, e ogni estate gira in lungo e in largo tra le ‘città identitarie. Come organizzerà tutto questo materiale?
“Ogni puntata sarà un omaggio a un territorio, a un personaggio, a un’eredità culturale. Il racconto si comporrà di interviste, performance artistiche, musica dal vivo, documenti e immagini d’epoca, per risvegliare nel pubblico il senso di appartenenza e di memoria. Il format unisce spettacolo, cultura, musica e narrazione. Sul palco, insieme al conduttore, una compagnia fatta di musicisti, attori e intellettuali, in una sorta di varietà culturale itinerante. L’obiettivo è far riscoprire il “pantheon dell’italianità” troppo spesso dimenticato”.
Un progetto originale, profondo e popolare. Un bel calcio alla cancel culture e alle tendenze woke…
“Un calcio alla globalizzazione dei cervelli”.
Un suo pallino da sempre. Da anni si dedica al recupero e alla divulgazione della nostra italianità. Se oggi il termine “identità” non è più una parolaccia lo si deve anche questo suo lavoro culturale. Un articolo sul Fatto quotidiano con molta malizia ha esordito dicendo che non esiste TeleMeloni ma esiste Tele Sylos Labini…
“Contesto nel modo più assoluto. La Rai non è mai stata così pluralista come ora. I vertici del servizio pubblico stanno puntando su questo filone culturale in chiave pluralista. L’ad Giampaolo Rossi è un intellettuale che conosce bene la macchina della Rai e sta tracciando un percorso culturale importante. Dagli “inimitabili” a “Radix” si tratta di un tracciato continuativo condotto senza giudizi e pregiudizi. E con un linguaggio innovativo, tra musica e teatro, forza delle immagini. E nella terza serie degli Inimitabili ci saranno figure non di destra”.