
I sindacati insorgono
Stellantis chiede agli operai italiani cassintegrati di trasferirsi in Serbia per un magro incentivo… e di essere pure contenti
Ultimamente, Stellantis ha fatto una richiesta singolare ai dipendenti degli stabilimenti di Mirafiori a Torino e di Pomigliano d’Arco, vicino Napoli. Gli operai sono stati invitati dall’azienda a trasferirsi in Serbia per supportare la produzione nella fabbrica di Kragujevac, dove viene costruita la “Fiat grande Panda”. Questa proposta è stata rivolta principalmente agli operai in cassintegrazione e prevede un compenso extra di circa 70 euro al giorno. Ma non solo, perché chi deciderà di lavorare all’estero avrà diritto all’uso condiviso di una macchina a noleggio, oltre alla possibilità di restare fino a cinque mesi… Ma i sindacati, udite udite, sono insorti, criticando la proposta come un sintomo del disimpegno nella filiera produttiva italiana, e come un’ulteriore conferma della carenza d’investimenti per il rilancio della produzione interna.
Perché Stellantis vuole trasferire i suoi dipendenti in Serbia?
Stellantis ha scelto lo stabilimento serbo nel 2023 per usufruire dei grandi incentivi pubblici, tra cui 48 milioni di euro forniti dal governo locale per la conversione alla mobilità elettrica. I fondi fanno parte di un progetto complessivo dal valore di 190 milioni. Inoltre, nel Paese balcanico la casa automobilistica gode di vantaggi fiscali e costi del lavoro moderati, anche se comunque fatica a trovare nuovi dipendenti. Ma gli stipendi offerti difficilmente superano gli 800 euro, e per questo l’azienda ha già chiamato alcuni stranieri per lavorare, in particolar modo dal Nepal. In sostanza, l’offerta di Stellantis agli operai italiani riguarda principalmente la necessità di reperire una nuova manodopera per aumentare la capacità produttiva.