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Schlein fischiata alla Festa del “Fatto” appena parla di Ucraina. Deve insultare Meloni per strappare l’applauso (video)

Dibattito con l'alleato...

Schlein fischiata alla Festa del “Fatto” appena parla di Ucraina. Deve insultare Meloni per strappare l’applauso (video)

Sono dovuti intervenire Travaglio e Padellaro a placare la platea. Teatrino imbarazzante

Politica - di Federica Argento - 13 Settembre 2025 alle 18:52

Contestazione con fischi e buu (video) da una parte del pubblico alla segretaria del Pd, Elly Schlein, ospite alla festa de Il Fatto Quotidiano, in corso a Roma. La contestazione è arrivata quando, parlando dell’Ucraina, la segretaria ha detto: “E’ Putin che ha mosso l’invasione”. Poi, rispondendo ai contestatori: “Lo rispetto – ha aggiunto – su questo non siamo d’accordo”. Non è una bella premessa. Nella platea amica del suo alleato principe, il M5S, sul tema guerra in Ucraina non c’è la  minima intesa. Lo si sapeva, ma la raffigurazione plastica si è materializzata una volta di più durante l’intervista condotta da Antonio Padellaro. Non osiamo immaginare in quali acque navigheremmo se al governo ci fosse il campo largo o di quel che rimane di esso.

Schlein, fischi alla Festa del Fatto. Imbarazzo di Travaglio

“Dobbiamo garantire una pace giusta per gli ucraini, so che ci sono delle divergenze fra noi”, nel centrosinistra, ha detto. Ma allora che razza di alleanza è? Cerca di tenere botta, ma durante il suo passaggio sulla “aggressione criminale” della Russia all’Ucraina si sono levate grida di contestazione. Panico in sala. “Urla e strilli non servono a nulla. Facciamola parlare per cortesia”, ha richiamato la platea Padellaro. Anche Travaglio è intervenuto “a protezione” della segretaria Pd: “L’ho invitata per dire quello che pensa lei, non quello che pensiamo noi. Quello che pensiamo noi lo scriviamo tutti i giorni sul giornale. Altrimenti nessuno verrà più”, ha detto il direttore del Fatto. Triste teatrino.

Elly Schlein va sul sicura e insulta Meloni

Elly allora ha dovuto correre ai ripari e andare sul sicuro, usando slogan contro il presidente Usa, contro Salvini e contro Meloni. “Penso che Trump abbia rafforzato Putin e allontanato il negoziato”, ha continuato Schlein, ottenendo qualche cenno di assenso. Contestando il vicepremier  ha detto: “A Trump pacifista non ci credo”.  Quindi, visto che tirava una brutta aria in politica estera,  è andata sull’usato sicuro: “Mandiamo a casa Meloni”. Applausi, la platea del Fatto si contenta del minimo sindacale. Quindi prosegue lisciando il pelo al M5S. Facendo un’affermazione grave:  “Non condivido le critiche e gli attacchi” del centrodestra “al M5s. Penso che si debba fare uno sforzo tutti, che se lo aspetta la nostra gente, che non vuole vedere divisioni ma un fronte che manda a casa Meloni”. Il riferimento è alla calunnia detta al Senato da Alessandra Maiorino al Ministro Tajani: “influencer prezzolato da Israele”. Tutto il centrodestra ha stigmatizzato in maniera sacrosanta la grave sgrammaticatura istituzionale di un’accusa del genere. Pensavamo che solo i grillini non capissero il senso delle parole. Invece, pare che anche Elly manchi dell’abc istituzionale del decoro. Ma, si sa, era alla festa del Fatto e i grillini vanno coccolati. Che tristezza.

Odio? Elly, che tristezza, guarda a casa tua

Ancor più triste ascoltare Schlen accusare Meloni di fomentare l’odio dopo l‘uccisione di Charlie Kirk. Elly ha le traveggole. A “festeggiare” l’uccisione del giovane attivista conservatore è stata la sinistra cosiddetta intellettuale: da Odifreddi a Friedman, a Saviano. E’ stata la sinistra europea che ha negato il minuto di silenzio in ricordo del giovane 31enne freddato. E Schlein dà dell’irresponsabile alla premier? Che tristezza Elly, che tristezza questa opposizione. Solo così può acchiapparsi l’applauso sicuro di qualche grillino in platea…

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di Federica Argento - 13 Settembre 2025