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Elly Schlein

Alla fine parlò Elly

Schlein accoglie a scoppio ritardato l’appello di Mattarella alla Flotilla, ma si chiama fuori: “Noi non c’entriamo”

La segretaria dem difende l'europarlamentare di Avs e auspica che la Flotilla dialoghi con il Patriarcato latino dopo le parole di Mattarella

Politica - di Renato Sandri - 27 Settembre 2025 alle 16:36

Alla fine parlò Elly: con 24 ore di ritardo, Schlein esterna sull’appello del capo dello Stato alla Flotilla, con frasi rituali. La segretaria dem ha eluso finché ha potuto. “Noi non c’entriamo”: è questo il senso delle dichiarazioni della segretaria dem, che accoglie ovviamente l’appello del presidente Sergio Mattarella affinché l’imbarcazione Flotilla, con a bordo anche parlamentari del Pd, sospenda il suo viaggio, ma non va oltre un generico appello. La segretaria dem parla in occasione del compleanno dell’Arcigay, ma non può eludere il tema del giorno.

Schlein commenta l’appello del capo dello Stato sostenendo che il Pd, “non ha organizzato la spedizione“. “In questi giorni siamo stati in contatto con tutti. Con i nostri sulla Flotilla, con il governo, con il cardinale Zuppi. Noi siamo noi a decidere perché non siamo noi gli organizzatori. Quello che possiamo fare è invitare a proseguire il dialogo che è partito tra la Flotilla e il patriarcato latino”, ha aggiunto Elly, parlando in termini ancora più oscuri e involuti del solito.

Per Elly “Salis salva subito”

Decisamente più chiara quando si è trattato di affrontare la questione dell’europarlamentare di Avs.  Ilaria Salis va difesa e non deve affrontare il processo in Ungheria. Parlando di Ilaria Salis e del voto del Parlamento europeo sulla possibile revoca dell’immunità parlamentare per le presunte violenze compiute a Budapest dall’esponente di Avs, Schlein è stata chiara: “Io sono contenta del voto che c’è stato nella commissione competente del Parlamento europeo a difesa dello Stato di diritto, perché sanno tutti che in Ungheria non ci può essere un processo giusto, quindi il Partito democratico continuerà a stare su questa posizione”.

 

“Subito una legge contro l’omotransfobia”

Festeggiando i 40 anni di Arcigay, Schlein ha auspicato una legge contro l’omotransfobia. “E’ giusto essere qui a ringraziarli per l’impegno costante che mettono e per assicurargli da parte nostra, come Partito democratico, tutto l’impegno che serve per una legge contro l’omolesbotransfobia, perché serve una legge contro l’odio che continua a colpire anche nelle scuole. Per questo noi sosteniamo l’educazione alle differenze in tutte le scuole perché bisogna insegnare il rispetto e agire sul pregiudizio prima che diventi un’arma che fa male e a volte uccide. E poi ovviamente l’impegno per i diritti delle famiglie omogenitoriali, su cui i nostri sindaci stanno già difendendo ciò che manca in una legge che quando vinceremo le elezioni saremo in grado finalmente di fare“.

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di Renato Sandri - 27 Settembre 2025