
Offese sconcertanti
Scanzi, i post cafoni e misogini contro Meloni: “Pesciarola frignona, burina”. Se non è linguaggio d’odio questo
La premier Meloni ha mangiato le pastarelle, ma Andrea Scanzi cos’ha ingerito di così letale da fargli vergare un post dietro l’altro che definire maleducati e misogini è dire poco? Gli ottanta secondi di presidente del Consiglio a “Domenica In” all’iniziativa per la candidatura a patrimonio Unesco della cucina italiana, gli sono andati di traverso. Leggere i toni per credere, un’ira funesta: “Nel 2020 la Venditrice di Triglie si lamentava di Conte a Domenica In, paragonando RaiUno alla Corea del Nord. Cinque anni dopo, la Pesciarola Frignona si è fatta titillare a Domenica In dalle “domande” della Venier; parlando delle “pastarelle” accanto agli assai garruli Ferilli (che ricordavo pasionaria dalemiana) e Bonolis (bravo come nessuno a compiacere sempre e comunque il potere: qualsiasi potere). Ognuno ha la Corea del Nord che si merita. Condoglianze alla Rai (con buona pace dei tanti professionisti encomiabili che ancora ci lavorano)”.
I post indecenti di Scanzi
Livore, rabbia, linguaggio da trivio. Il livore di Andrea Scanzi si è riversato anche in un post di poco precedente sulla sua pagina Fb. Posta la foto di Meloni, Ferilli e Bonolis accanto alla tavolata vista Colosseo e scrive: “Non solo: accompagnata dalle ancelle Ferilli e Bonolis (quest’ultimo platealmente fierissimo di essere lì, da bravo reggimoccolo del potere qual è). Sfrutta la marchetta di quel che resta della Rai straparlando di “pastarelle”. Elly Schlein l’ha presa malissimo, ma lui di più. Offende Meloni, dà praticamente del “servo” sciocco del potere al conduttore e della “traditrice” della causa dalemiana alla Ferilli. E’ l’ebrezza dell’offendere che gli prende la mano.
Scanzi al delirio: “Meloni Venditrice di triglie…”
Aggiunge, nel caso fosse stato troppo tenero con la premier, altre “gentilezze”: “Mai una volta che la Meloni parli in ITALIANO corretto. Mai. Sempre questa continua e insopportabile ostentazione dialettale burina, da finta popolana che parla furbescamente alla pancia molle del paese). Uno spettacolo pietoso, che svilisce non tanto lei o Bonolis (che si svilisce da sempre benissimo da solo), quanto il nostro paese. Tutto ciò è davvero rivoltante”. Sconcertante e rivoltante è questa modalità cafona con cui si esprime una critica legittima ma inconcepibile nei modi. “Pesciarola, burina, venditrice di triglie”. Servi e ancelle… insomma, il limite è abbondantemente superato. Chi pensava che Andrea Scanzi si fosse placato dopo il post indecente contro Charlie Kirk si sbagliava. A tenere alti i toni ci pensa lui, sempre capofila delle iperboli offensive. Non è un linguaggio di odio questo? Che tristezza.
Maleducato ignorante e invidioso, che brutte persone ci sono all’opposizione, anche pericolose, e la signora Berlinguer ” come la chiama Pirsilvio lo invita e lo paga pure, speriamo che siano in pochi ad ascoltarla,
Proprio Scanzi si permette di insultare, il saltafile nazionale !!!!!!
Scanzi fa venire il voltastomaco solo a guardarlo.