
Ping pong con il governo
Sardegna pro Pal, Figuraccia Todde: prova a bloccare i voli per Olbia da Tel Aviv, ma non si può…
Fuori dalla Sardegna i “pericolosi cittadini israeliani”. La governatrice grillina Alessandra Todde avrebbe volentieri cancellato i voli per Olbia da Tel Aviv (come hanno chiesto i consiglieri della lista Uniti per Todde) ma purtroppo, confessa rattristata al Fatto Quotidiano, la Regione non ha poteri su questo. “Questi cittadini israeliani sono entrati in Italia in base ad accordi di carattere nazionale. Ho parlato anche con l’amministratore delegato dell’aeroporto di Olbia. Ma mi ha spiegato che non si può fare nulla», aggiunge la governatrice indispettita dall’arrivo di comitive israeliane, come ha chiarito il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Todde contro la presenza di israeliani in Sardegna
«Faremo ciò che si può, ossia chiederemo spiegazioni alla presidenza del Consiglio», aggiunge ancora Todde con un’insistenza degna di miglior causa. Il caso, in verità, è chiuso. All’interrogazione dei 5Stelle il Viminale ha risposto che ci sono comitive culturali da tutelare. Ma alla pasdaran della Sardegna pro Pal non basta. “Prendo atto della risposta del ministro, secondo cui si tratta di comitive culturali e non di militari, presenti in Italia senza che nessuno abbia informato le istituzioni locali”, sostiene Todde. E ancora: “Ho però l’impressione che Piantedosi non comprenda ciò che accade ogni giorno alla popolazione di Gaza. Qualcosa che non possiamo tollerare”.
Piantedosi chiarisce ma alla governatrice non basta
Il caso degli israeliani a Santa Teresa Gallura tiene banco da qualche giorno. “Noi – spiega Todde – non siamo stati informati di alcun accordo. Né ricevuto comunicazioni ufficiali. Mi sono attivata immediatamente interpellando i vertici dell’aeroporto di Olbia e chiedendo chiarimenti al governo, che deve spiegare se e quali accordi siano stati presi per consentire la presenza di questi cittadini sul nostro territorio”.
La mozione regionale che riconosce lo Stato di Palestina
Poi si dilunga a spiegare la sua posizione, richiamando anche la mozione approvata in Consiglio che riconosce lo Stato di Palestina e chiede lo stop a ogni cooperazione con Israele. “Non siamo contro l’intero popolo israeliano, l’antisemitismo non mi appartiene, né appartiene alla nostra regione. Ma di fronte al tentativo di cancellare il popolo palestinese da parte del governo Netanyahu, non possiamo girarci dall’altra parte. Non possiamo rimanere indifferenti e inermi davanti allo sterminio sistematico di un popolo”.