
"Only The Brave"
Renzo Rosso, 70 anni da genio ribelle: l’Italia nel cuore e il mondo ai suoi piedi
Dal Veneto rurale alle passerelle globali, la storia di un visionario che ha trasformato il jeans in un linguaggio universale senza mai perdere il legame con l’Italia
A dodici anni chiede alla madre un paio di Roy Rogers al mercato. A quindici cuce i suoi primi jeans con la Singer di famiglia. A settanta, spegne le candeline circondato da duemila persone tra amici, collaboratori, artisti e imprenditori, nel quartier generale OTB di Breganze trasformato in un festival di luci, musica e creatività. La parabola di Renzo Rosso, fondatore di Diesel, è la storia di un ragazzo di campagna che ha trasformato il denim in linguaggio globale senza mai dimenticare le radici italiane.
Dalle stalle alle passerelle
Nato a Brugine, provincia di Padova, nel 1955, cresce in una famiglia di agricoltori. L’infanzia scorre tra trattori, botti da pulire e conigli da allevare. La scuola non lo entusiasma, ma la creatività comincia a sbocciare presto: pantaloni a zampa, vita bassa, tagli rock, mentre nelle orecchie risuonano Beatles e Bob Dylan. È già chiaro che quel ragazzo, ribelle e “fuori di testa” quanto basta, non si accontenterà di fare l’operaio.
La benzina alternativa chiamata Diesel
Nel 1978, con Adriano Goldschmied, nasce Diesel. Un nome scelto non a caso: il carburante alternativo della crisi petrolifera diventa metafora di un marchio controcorrente, pronunciabile ovunque allo stesso modo. In pochi anni Diesel si afferma come simbolo di moda irriverente, sfrontata, vissuta. Non più jeans da lavoro, ma icone da indossare la sera, cariche di sensualità e provocazione. La Cnn lo definirà “il primo brand a credere davvero nel villaggio globale”.
L’impero denim e il coraggio come metodo
Oggi Diesel è parte di un gruppo internazionale, Only The Brave, che include Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf e Jil Sander. Rosso ha scommesso su talenti controversi come John Galliano o Glenn Martens, intuizioni che inizialmente sembravano follie e si sono rivelate colpi di genio. Lui lo chiama “coraggio”, altri lo definiscono rischio calcolato. Nel 2006 nasce anche la OTB Foundation, segno che il successo, per Rosso, non è mai disgiunto dalla responsabilità sociale.
Settant’anni e una festa che sembra un festival
Il compleanno, pochi giorni fa, è stato celebrato in pompa magna: Jovanotti ha riscritto “Starman” di Bowie in suo onore, mentre Francesca Michielin, Red Canzian e Sangiovanni hanno infiammato il palco. Pizza, tequila, abbracci: “È stata la serata più bella della mia vita”, ha confessato al Corriere della Sera. Non un galà, ma un inno alla comunità costruita in mezzo secolo di lavoro, tra amici, dipendenti e familiari.
Un imprenditore italiano con lo sguardo globale
Suzy Menkes, storica critica di moda del New York Times e di Vogue International, lo definì “il genio dei jeans”. Lui stesso riconosce: “Ho avuto successo, ma ho anche pianto e sofferto tanto”. C’è stato un tempo in cui Diesel attraversò crisi dure: “Per tre anni non ho dormito la notte”. Ne è uscito rilanciando il marchio e rafforzando il legame con la Gen Z, dimostrando che l’irriverenza può avere settant’anni senza invecchiare.
Famiglia, valori e futuro
Sette figli, due nipoti, una seconda moglie – la manager Arianna Alessi – che definisce “un miracolo”. Una vita privata intensa, segnata da gioie e dolori, e il desiderio costante di trasmettere i valori di condivisione imparati da bambino nella fattoria. “Ho sempre voluto fare qualcosa di mio, di più grande”, dice. Oggi, lavora per preparare il passaggio di testimone: “L’azienda resterà alla mia famiglia e ai dipendenti. Ci quoteremo in Borsa. Ammiro ciò che ha fatto Berlusconi”.
Italia nel sangue, mondo nel cuore
Renzo Rosso è rimasto un uomo profondamente italiano. Dal legame con la terra veneta alle iniziative solidali, dal Vicenza calcio ai progetti di longevità, tutto in lui porta l’impronta di chi sa guardare lontano senza recidere le radici. “Credo nell’energia positiva – confida – e penso di avere un angelo custode che ogni tanto mi assiste”. Forse quell’angelo veste in denim.