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Rampelli sui Pro-Pal

Rampelli, altro che propaganda e lotta dura: «A sinistra alcuni Pro-Pal non sanno neppure dov’è Gaza…»

Italpress - di Italpress - 20 Settembre 2025 alle 22:14

«Intanto vi dico subito che quando ho avuto responsabilità nel Fronte della Gioventù ero molto più propenso verso la causa palestinese. Perché alla fine la causa palestinese ci ricordava la nostra storia. Però quando c’era questa propensione non c’è mai stata intelligenza con il terrorismo. Quindi la lotta del popolo palestinese oggi la stiamo configurando come una lotta che si comprime in un’associazione terroristica, Hamas, che è diversa dall’Autorità nazionale palestinese e diversa dalla lotta che il popolo palestinese ha fatto per il riconoscimento dello Stato di Palestina. E noi abbiamo sempre votato a favore dello Stato della Palestina». Così il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, intervistato a Fenix.

Gaza, Rampelli: orribile strumentalizzazione della sinistra di quello che sta succedendo a Gaza

Proseguendo poi: «Da Israele le nazioni, i popoli e le nazioni occidentali, si aspettano una capacità, da un punto di vista tecnologico, di cybersicurity, di prendere i terroristi e di salvare i bambini e i civili. Se sei bravo lo puoi fare. Io sono rimasto sinceramente atterrito dai bombardamenti fatti in Qatar. Ci sarà stato un altro modo per prendere due terroristi rischiando ancor di più di incendiare tutto. Però il ragionamento non sarebbe completo se non ci fosse l’altra parte. La prima cosa è mettere a fuoco questa orribile strumentalizzazione fatta dalla sinistra di quello che sta succedendo a Gaza. C’è gente tra i Propal che neanche sa dove sta Gaza…».

Un mero «strumento per mettere in crisi il governo Meloni»

E ancora. «È solo uno strumento per mettere in crisi il governo Meloni perché se domani si dovesse andare a votare finirebbe tanto a poco per noi. La sinistra che non ha il senso dello Stato e quindi cerca l’incidente perché pensa che possano aprirsi aprirsi degli spazi. Ma c’è un terzo elemento: quando si parla di quello che sta accadendo a Gaza nessuno fa riferimento a quello che è successo il 7 ottobre 2023. Un’organizzazione terroristica che governa una regione – come se le Brigate Rosse governassero il Lazio o la Lombardia – muove guerra a Israele: 1700 morti, bambini bruciati, donne decapitate, anziani trascinati nel kibbutz».

Gaza, Rampelli: e degli ostaggi non parliamo?

«Nessuno dice che ci sono ancora israeliani ancora ostaggi nelle mani di Hamas», sottolinea Rampelli. «L’obiettivo di Hamas era quello di distruggere il Patto di Abramo. Molte nazioni arabe che non riconoscevano Israele lo stavano facendo. E quando Hamas è intervenuta con quell’atto di guerra ha interrotto un processo di pace e lo ha fatto per garantire i capi del terrorismo, che senza la guerra sarebbero anime perse. Per questo Hamas usa la popolazione come scudi umani. La carneficina deve finire. L’Ue sta lavorando a diversi livelli di sanzioni verso Israele che ci coinvolgeranno».

Basta tifoserie

«Ma ribadisco: non si può far politica con l’approccio del tifoso, Hamas un’organizzazione fondamentalista non solo terrorista. Israele è una democrazia occidentale. Se dovesse prevalere Hamas non si prefigurerebbe un futuro esaltante per le donne e per le libertà individuali Noi dobbiamo difendere la civiltà occidentale in quanto tale. In questo momento l’emergenza è fermare Netanyahu per consentire di non essere picchiata da Hamas e dall’altra da Israele», conclude il vicepresidente della Camera Rampelli.

(Italpress)

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di Italpress - 20 Settembre 2025