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Il ministro Piantedosi ha dato mandato di innalzare i livelli di sicurezza per i politici

Contro il clima d'odio

Politici nel mirino, Piantedosi alza i livelli di sicurezza: «Misura doverosa, ma spero resti inattuata. Si abbassino i toni»

Da "Spazio Sud", il ministro chiarisce che non si può ignorare quello che sta accadendo, anche alla luce dell'omicidio di Charlie Kirk. Ma fa prima di tutto appello al senso di responsabilità di tutti

Politica - di Luciana Delli Colli - 13 Settembre 2025 alle 13:47

Una iniziativa «doverosa alla luce della situazione maturata in questi giorni, e anche a seguito di questi episodi sullo scenario internazionale». Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha spiegato la sua decisione, assunta ieri, di far aggiornare i livelli di protezione di politici e personalità istituzionali del Paese. «Abbiamo registrato che era un po’ il culmine di un inasprimento dei toni che mi sento di invitare ad abbassare, anche nel dibattito politico», ha aggiunto il ministro dal palco di “Spazio Sud”, la due giorni promossa dai gruppi parlamentari di FdI a Paestum e nella quale anche il tema dell’imbarimento del dibattito politico è diventato centrale e inevitabile dopo il brutale omicidio di Charlie Kirk negli Usa.

Piantedosi alza il livello di sicurezza per i politici

«Ho dato mandato di fare una verifica, un aggiornamento delle condizioni di sicurezza. Sono misure che adotteremo, ma spero siano poi destinate a rimanere inattuate», ha sottolineato Piantedosi, concentrandosi poi sui temi più strettamente legati al programma della kermesse, a partire dal caporalato e dalla lotta all’immigrazione clandestina, al centro del panel cui ha partecipato insieme a Sara Kelany, deputata di FdI e responsabile dipartimento Immigrazione; Ettore Bellelli, presidente di Coldiretti Campania; Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, e Dario Costantini, presidente del Cna, introdotti dal deputato di FdI, Marco Cerreto, e moderati dalla giornalista di Mediaset, Lodovica Bulian.

A Spazio Sud focus su caporalato e lotta ai trafficanti di uomini

«Il caporalato – ha sottolineato il ministro – si contrasta non solo con l’intensificazione dei controlli, che abbiamo fatto e che stiamo facendo in maniera progressivamente crescente, ma anche prosciugando quelli che sono i meccanismi che li favoriscono. E il governo lo ha fatto creando i presupposti affinché il nostro mercato del lavoro attinga sempre più a delle occupazioni regolari di cittadini stranieri che possono entrare in modo regolare sul territorio nazionale».

Sull’immigrazione irregolare «non faremo sconti»

Piantedosi ha quindi ribadito la linea del governo, che si basa sul doppio binario di favorire i canali legali e contrastare il traffico di uomini. «Non faremo sconti – ha chiarito – sulle misure che stiamo portando avanti di assoluto contrasto ai fenomeni di immigrazione irregolare. Nonostante le difficoltà, riusciamo ad incrementare progressivamente non meno del 10% annuo quelli che sono i rimpatri e contiamo di migliorare questa performance non solo attraverso alcuni accorgimenti normativi che abbiamo adottato ma anche aumentando la rete e la funzionalità dei Cpr, dei luoghi di intrattenimento sul territorio nazionale: lo faremo nonostante qualche posizionamento ideologico di alcuni soggetti istituzionali con i quali necessariamente ci dobbiamo interfacciare».

I risultati sul fronte del contrasto alla criminalità

Bilancio positivo e assoluta volontà di andare avanti anche per quanto riguarda le misure di contrasto alla criminalità interna. «I primi mesi di quest’anno fanno registrare un calo statistico anche abbastanza importante di tutti i reati in generale. Abbiamo dei dati molto importanti sulle statistiche della delittuosità, in qualche modo legate ai temi della sicurezza», ha ricordato il titolare del Viminale, parlando anche dell’incremento delle espulsioni «degli stranieri clandestini perché riconosciuti pericolosi per la sicurezza pubblica». E di «risultati importanti» ha riferito anche in relazione alle operazioni di alto impatto e alle zone rosse, tanto biasimati dalla sinistra, ma sui quali il governo andrà avanti.

Più agenti in campo, ma serve la certezza della pena

«In due anni, da quando abbiamo avviato queste iniziative, sono più di 2 milioni le persone che sono state controllate, ci sono migliaia di arresti, migliaia di allontanamenti da queste zone», ha spiegato Piantedosi, ricordando anche l’assunzione di oltre 37mila nuovi agenti, delle ulteriori 7mila previste entro l’anno e delle 22mila per i prossimi due. Avendo ben presente anche che va rafforzato «l’allineamento tra la sanzione e l’effettività dell’espiazione della pena». Si tratta, ha chiarito il ministro, di «un tema del nostro sistema penale sul quale si dovrà riflettere sempre di più».

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di Luciana Delli Colli - 13 Settembre 2025