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Pingitore: “Oggi il mondo è un ‘Bagagliastro’, vince l’odio politico. Nemmeno nel dopoguerra…”

91 anni e tanti progetti

Pingitore: “Oggi il mondo è un ‘Bagagliastro’, vince l’odio politico. Nemmeno nel dopoguerra…”

Porterebbe Meloni sul palcoscenico? «Intanto dovrei avere un palco. Poi sono sicuro che se la caverebbe benissimo». Intervista al Giornale su politica e dintorni

Politica - di Redazione - 29 Settembre 2025 alle 13:52

Veniamo da settimane in cui l’odio politico l’ha fatta da padrone. Il maestro Pierfrancesco Pingitore, re e decano del cabaret italiano, ha fatto sorridere con l’ironia della satira politica intelligente generazioni di italiani. Oggi a 91 primavere suonate proprio in questi giorni  e dopo avere attraversato epoche politiche di ogni tipo il suo desolante giudizio ci colpisce. Intervistato dal Giornale, alla domanda – Oggi vince l’odio?- la sua risposta è un sì netto. «Si. Nemmeno nel dopoguerra, quando erano fresche le ferite della guerra civile, c’era questo odio così forte. E ingiustificato».

Pingitore: “Meloni sul palco? Se la caverebbe benissimo”

Il suo giudizio sul governo è realistico e positivo. In una precedente intervista, disse al Secolo d’Italia: “Il governo sta facendo il suo”. Oggi conferma ad Hoara Borselli: «Il mio giudizio sull’attuale conduzione della cosa pubblica è che non ha particolari demeriti e forse ha qualche merito». Porterebbe Meloni sul palcoscenico? «Intanto dovrei avere un palco. Poi sono sicuro che se la caverebbe benissimo». Il riferimento è alla chiusura attuale del Salone Margherita dove è stato patron di riviste e spettacoli memorabili. Portando in scena la sua satira anarchica di destra con protagonisti Andreotti e tutta la genìa dei politici della Prima Repubblica. Sempre con classe, senza parolacce. Nessuno che si sia mai risentito, racconta.

“Oggi il mondo è un ‘Bagagliastro'”

Cappello d’ordinanza, carisma, battuta pronta. Com’è oggi il Bagaglino Italia? Risposta: «È un Bagagliastro. Io vedo che la lotta politica si è ridotta a uno scambio di insulti. Non c’è una vera contesa politica». E ancora. La domanda che tutti gli pongono ogni volta che lo incontrano: la sua satira è di destra? Risposta: «Qualche anno fa mi diedero il premio Acqui Terme, credo nel 2013. Conduceva Franco Di Mare. Mi chiese: “Si dice che lei sia un po’ di destra, è vero?”. Gli risposi: “Avrei voluto tanto essere di sinistra, ma non c’era più posto…”». Sincero: lo tengono lontano dai valori della sinistra “la loro retorica in tutti i campi. Quando ha avuto il potere si è spesso comportata peggio della destra. Non mi piace il loro giacobinismo verbale”.

I progetti non si fermano a 91 anni

Ma al di sopra di tutto la conferma dell’amore per il teatro, che vinse la partita col giornalismo, settore in cui Pingitore iniziò: arrivava dallo “Specchio”. “Poi nel 1965 con altri amici mi metto a fare un cabaret. Il direttore-editore del giornale mi chiama e mi dice che come redattore-capo del giornale non potevo fare cabaret. Mi pone un diktat. Cabaret o giornale”. Scelse il cabaret. Sempre pronto con nuovi progetti, Pingitore non si ferma mai. «Ho scritto un film. Lo dirigerò a marzo. Ho fatto un docufilm sulla mia vita: “Una vita da Pingitore”, per la regia di Mirko Alivernini. Ho scritto un libro di poesie romanesche. E medito di rifare il Bagaglino… Tanto di cappello, Maestro.

 

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