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Parigi brucia e Lecornu gioca la carta del salvatore della patria: “Ce la faremo”. E inventa il governo creativo con le opposizioni (video)

Le consultazioni a Matignon

Parigi brucia e Lecornu gioca la carta del salvatore della patria: “Ce la faremo”. E inventa il governo creativo con le opposizioni (video)

Politica - di Stefania Campitelli - 10 Settembre 2025 alle 17:16

“Voglio dire al popolo francese che ci riusciremo. Che c’è una strada possibile e che porremo fine al divario tra la situazione politica e ciò che i nostri concittadini si aspettano legittimamente dalla loro vita quotidiana”. Così il nuovo premier francese Sébastien Lecornu, incaricato dal presidente Macron dopo la sfiducia al centrista François Bayrou, durante la cerimonia di passaggio delle consegne a Matignon. Mentre la Francia brucia sotto le proteste di piazza del movimento “Blocchiamo tutto” il neo primo ministro gioca la carta del salvatore della patria. Trentanove anni, macronista doc dopo i primi passi da gollista convinto, Lecornu è l’unico sopravvissuto dei due quinquenni dell’inquilino dell’Eliseo.

Lecornu al passaggio delle consegne a Matignon

Qualcuno lo ha definito con un termine caro a Mitterand “la force tranquille” del governo. Già ministro della Difesa, ha detto che il governo di Parigi “dovrà essere creativo e collaborare con i partiti di opposizione”. Poi l’appello al ‘sogno’. “Ci arriveremo, perché, in fondo”, dice rivolgendosi a un Bayrou particolarmente sorridente,  “come hai appena detto, non esiste una strada impossibile. Dobbiamo porre fine a questa doppia disconnessione. In breve, questo è il nostro compito. E questa disconnessione tra la vita politica del Paese e la vita reale sta diventando una preoccupazione. E non solo per chi governa, ma per l’intera classe politica”.

Al via le consultazioni, Socialisti e Verdi in un secondo tempo

Nel pomeriggio, come da protocollo, sono iniziate le consultazioni con le forze politiche per trovare la quadra. Prima con Gabriel Attal, suo predecessore e presidente del partito “Renaissance”, poi con Les Républicains, suo ex partito, guidato da Bruno Retailleau. Quindi l’incontro con Edouard Philippe, presidente di Horizons. Sul fronte delle opposizione, Socialisti e Verdi sono stati contattati da Matignon ma dovrebbero essere ricevuti in un secondo momento. Nessun rendez-vous con la delegazione del Rassemblement national per ora, due stretti collaboratori di Marine Le Pen hanno assicurato di non aver sentito parlare di un invito. Dal suo canto Manuel Bompard, coordinatore nazionale di La France Insoumise, ha annunciato su Bfmtv che “non parteciperà a una grande coalizione” e non andrà a Matignon per negoziare. Poi ha polemizzato sulla mancata telefonata del presidente della Repubblica per annunciare la nomina di Lecornu. “Il signor Macron ha chiamato le persone con cui intende negoziare una forma di stabilità per poter rimanere in carica fino alla fine del suo mandato. A quanto pare, io non sono tra loro”.

Marine Le Pen: il prossimo primo ministro sarà Bardella

Marine Le Pen conferma la linea sull’incarico al pupillo dell’Eliseo. “Le opposizioni, che dopo aver sfiduciato il secondo premier nel giro di un solo anno si ritrovano a Matignon un altro improbabile presidente del Consiglio, Sébastien Lecornu. Frutto dell’ostinazione dell’Eliseo, già causa della crisi politica e dello scioglimento delle camere del giugno 2024, dopo il flop alle elezioni europee. Il Presidente sta sparando l’ultima cartuccia di macronismo, rintanato nella sua ristretta cerchia di fedelissimi”, ha scritto su X. “Dopo le inevitabili elezioni legislative, il primo ministro si chiamerà Jordan Bardella”.

 

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di Stefania Campitelli - 10 Settembre 2025